Gli esseri umani vivono all’interno di strutture sociali complesse. Anche i bambini molto piccoli tendono ad utilizzare in maniera abituale le statistiche per comprendere le dinamiche dei loro gruppi di amicizia. Ci sono molte ragioni per cui è utile capire chi all’interno di queste gerarchie sociali detiene il maggior potere, e un nuovo studio ha scoperto che il nostro cervello sembra essere in grado di riconoscerlo in modo rapido.
Tutto ha a che fare con il modo in cui percepiamo le persone dominanti. La dominanza attira la nostra attenzione; precedenti ricerche hanno dimostrato che durante le interazioni sociali passiamo più tempo a guardare le persone dominanti rispetto alle persone di status inferiore. Studi complementari di imaging cerebrale hanno dimostrato che questo è stato supportato da una maggiore attività nelle aree associate all’attenzione. Ciò che gli scienziati non sono riusciti a stabilire sfruttando questi metodi è stata la tempistica di tale effetto.
Adesso, i ricercatori dell’Università del Queensland hanno pubblicato uno studio che dimostra come il nostro cervello riconosca gli individui dominanti con una velocità piuttosto sorprendente. Come ha spiegato in una dichiarazione rilasciata a ‘IFLScience’ il dottor Alan Pegna, primo autore dello studio: “Abbiamo misurato l’attività elettrica nel cervello mentre i partecipanti giocavano a un gioco insieme ad altri individui che erano molto migliori o molto peggiori di loro, o almeno così pensavano. Il cervello ha elaborato i giocatori ‘migliori’ entro due decimi di secondo dopo aver visto i loro volti”.
Lo studio ha coinvolto 28 persone che sono state sottoposte a svolgere un gioco per computer che ha testato il loro tempo di reazione. Durante il gioco, è stato detto loro che un tempo di reazione più breve avrebbe potuto far guadagnare loro un po’ di denaro virtuale e che sarebbero stati classificati contro altri quattro giocatori che avevano partecipato il giorno precedente.
Le aree del cervello all’interno del sistema limbico, che regola l’umore e controlla le nostre risposte a forti emozioni come la paura, sono state particolarmente associate a un aumento dei modelli di attivazione. Questo è importante perché, come esseri umani, ci troviamo spesso in situazioni in cui è importante avere rapidamente un’idea di chi sono i ‘leader’ e chi sono i ‘seguaci’.
Infine, il dottor Pegna ha concluso il suo intervento dicendo: “Questi risultati spiegano perché i nostri cervelli sono cablati per identificare rapidamente coloro che sono in una posizione di leadership. Questo potrebbe essere applicato a tutte le interazioni come nello spazio di lavoro, a scuola o nelle attività sportive”.