La scoperta è ad opera del team di esperti del gruppo Sotterranei di Roma che nel corso di un’ispezione si è imbattuto nientemeno che in un bunker. Un rifugio antiaereo trovato durante un sopralluogo negli scantinati di un edificio sito in viale Mannelli, riconosciuto grazie ad un mix di intuito e conoscenza delle caratteristiche proprie della struttura. Rifugio risalente alla seconda guerra mondiale che è stato realizzato nientemeno che nelle strutture di un antichissimo acquedotto romano. Le antiche murature un tempo adibite al trasporto di acqua dal fiume Aniene fino al centro di Roma sono state riadattate, nel corso del conflitto bellico, per trasformarsi in un bunker. A quel tempo infatti Tivoli finì nel mirino dei bombardieri degli Alleati.
Per arrivare alla scoperta sono stati esaminati alcuni documenti relativi alle antiche murature incastonate negli scantinati della palazzina. Ne è seguito uno studio archeologico ad opera di Zaccaria Mari della Soprintendenza per l’Area Metropolitana di Roma. Con una prima ipotesi: il fatto che le tracce potessero appartenere alle gallerie dell’Acquedotto Marcio. A quel punto è stato messo in atto il sopralluogo da parte del team guidato da Luca Messina e Federico Bruschini, con l’obiettivo di ricostruito il tracciato esatto dell’antico acquedotto. Ma durantre le indagini è avvenuto l’inatteso: un proprietario ha consentito loro di scendere nelle cantine e qui, dopo essere passati da un breve tunnel sono entrati nell’acquedotto. Dopo una manciata di metri si sono trovati di fronte al rifugo antiaereo, una sorta di barriera che obbligavano, per poter proseguire, a fare una sorta di slalom. Non ci è voluto molto per capire quale fosse la funzione di quel particolare sistema a “schermo antisoffio”, ovvero fungere da protezione antiaerea.