Secondo quanto riferito, Rungholt affondò quando il mare in tempesta colpì la costa nel gennaio 1362.
Spesso conosciuta come “l’Atlantide del Mare del Nord”, la leggenda narra che Rungholt fosse una città prospera e ospitale ma si dice abbia subito un destino catastrofico come punizione divina per le trasgressioni commesse dai suoi abitanti. I ricercatori dell’Università di Kiel (CAU), dell’Università Johannes Gutenberg di Magonza (JGU), del Centro per l’archeologia baltica e scandinava (ZBSA) e del Dipartimento di archeologia statale dello Schleswig-Holstein (ALSH), hanno individuato il sito di una grande chiesa utilizzando una combinazione di metodi geoscientifici e archeologici, come la gradiometria magnetica, l’induzione elettromagnetica e la sismica. Il team ha trovato una catena lunga due chilometri di terps medievali (tumuli di insediamenti), registrata utilizzando la prospezione geofisica vicino a Hallig Südfall. Tra questi terps sono strutture inconfondibili che possono essere identificate come la base di una chiesa che misura 40 metri per 15 metri.
La dott.ssa Ruth Blankenfeldt, archeologa della ZBSA, ha dichiarato: “La particolarità del ritrovamento risiede nel significato della chiesa come centro di una struttura insediativa, che nelle sue dimensioni deve essere interpretata come una parrocchia con funzione sovraordinata”. I sondaggi della regione più ampia che si estende su un’area di oltre dieci chilometri quadrati hanno anche rivelato 54 terps, sistemi di drenaggio ben organizzati, una diga costiera con un porto di marea e due località che ospitano chiese più piccole. “Intorno a Hallig Südfall e in altre distese fangose, i resti dell’insediamento medievale sono già fortemente erosi. Questo è molto evidente anche intorno alla posizione della chiesa, quindi abbiamo urgentemente bisogno di intensificare la ricerca qui”, ha affermato la dott.ssa Hanna Hadler dell’Istituto di geografia dell’Università di Magonza.
Fonte:
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