Circa 1.800 anni fa, la nave, che trasportava 44 tonnellate di carico fu colta da una tempesta e affondò.
Tre settimane fa, nuotando a 200 metri al largo della costa israeliana vicino alla città di Beit Yanai, a nord di Tel Aviv, il nuotatore Gideon Harris si è tuffato a circa 4 metri e si è imbattuto in un enorme carico di reperti antichi in marmo di epoca romana, risalenti a circa 1.800 anni fa. Lo riporta il Times of Israel in un articolo pubblicato lunedì. Gli studi hanno determinato che la nave trasportava 44 tonnellate di marmo. Il carico era costituito da colonne di ordine corinzio con decori floreali, capitelli e colonne di marmo lunghe fino a sei metri. Per gli scienziati si tratta della più antica nave da carico affondata nel Mediterraneo orientale con 200 tonnellate di carico.
La nave venne colta da una tempesta in acque poco profonde. L’equipaggio avrebbe gettato l’ancora in un “disperato tentativo” di evitare che il natante si incagliasse, ma l’affondamento fu inevitabile. “Queste tempeste spesso scoppiano improvvisamente lungo la costa del paese“, ha dichiarato Kobi Sharvit, direttore di archeologia subacquea presso l’Autorità israeliana per le antichità. “A causa del limitato potenziale di manovra delle navi, spesso vengono trascinate in acque poco profonde e distrutte“, ha affermato. L’esperto ha aggiunto che la spedizione di marmo avrebbe potuto lasciare il territorio dell’attuale Turchia o Grecia e che stava viaggiando verso “Ascalon o Gaza anche, forse ad Alessandria d’Egitto”.