Marte: la sua crosta è più spessa di quella terrestre o lunare e possiede fonte di calore radioattivo

crosta di marte
Fonte: Twitter/@jornalnacional

La crosta più esterna di Marte si presenta molto più spessa della crosta terrestre o persino della crosta lunare. Ciò è stato esaminato in un recente studio, poi pubblicato su Geophysical Research Letters, da cui sono state ottenute le proprietà interne del Pianeta Rosso utilizzando i dati sismici raccolti da InSight della NASA nei suoi oltre quattro anni di attività.

Il più forte Marsquake è stato registrato nel 2022, adesso registrato in un tremore di magnitudo 4.6. Ha inviato onde sismiche attraverso la crosta marziana e in profondità nel pianeta. Gli scienziati hanno sfruttato quei tremori e viaggiato lungo la superficie marziana che circonda il pianeta fino a tre volte, per capire quanto fosse spessa la sua crosta.

Dai risultati è emerso che la crosta di Marte ha uno spessore medio compreso tra 42 e 56 chilometri. Essa è più sottile all’interno del bacino di impatto di Istidis, dove è di circa 10 chilometri. La zona di Tharsis è dove la crosta si presenta più spessa, essendo di circa 90 chilometri. La crosta terrestre ha uno spessore medio compreso tra 21 e 27 chilometri; più piccolo è il corpo planetario, più spessa è la crosta in media, ma Marte ha una crosta più spessa perfino di quella lunare, che è stata determinata dai sismometri della missione Apollo tra 34 e 43 chilometri di spessore.

Come spiegato da Doyeon Kim, geofisico e ricercatore senior presso l’Istituto di geofisica dell’ETH di Zurigo: “Ciò significa che la crosta marziana è molto più spessa di quella della Terra o della Luna. Siamo stati fortunati ad osservare questo terremoto. Sulla Terra, avremmo difficoltà a determinare lo spessore della crosta terrestre usando la stessa magnitudo del terremoto che si è verificato su Marte. Mentre Marte è più piccolo della Terra, trasporta l’energia sismica in modo più efficiente”.

Lo studio ha anche rivelato il materiale radioattivo che riscalda l’interno di Marte, tra cui: torio, uranio e potassio. Tra il 50 e il 70% di questi elementi che producono calore si trovano nella crosta marziana. Questo potrebbe spiegare alcune delle fonti di Marsquake, se gli eventi di fusione locale continuano a verificarsi oggi.