Dai laboratori dell’Agenzia Spaziale giapponese arrivano in Italia, precisamente nei laboratori dell’Istituto Nazionale di Astrofisica di Roma, i primi due frammenti appartenenti all’asteroide Ryugu.
Come sostiene l’Agenzia Spaziale italiana (ASI) si tratta del materiale più oscuro e primordiale mai analizzato fino ad oggi e che potrebbe celare i segreti sulle origini del nostro Sistema Solare. I due piccolissimi ed inestimabili frammenti di Ryugu di circa 900 milligrammi di diametro per pochi milligrammi di peso, consentono di ricostruire la storia dell’evoluzione di questo asteroide nei suoi 4 miliardi di anni di vita, elargendo anche indicazioni importanti sul materiale di cui sono composti e che ha dato origine al Sistema Solare primordiale e alla Terra.
Tutto ebbe inizio il 9 maggio 2003, quando la sonda giapponese Hayabusa fu lanciata dalla JAXA (Japan Aerospace Exploration Agency) e rientrata sulla Terra il 13 giugno 2010 con l’obbiettivo di far atterrare la sonda Hayabusa sull’asteroide 25143 Itokawa e prelevare alcuni campioni dalla sua superficie. Successivamente, il 3 dicembre 2014, JAXA lanciò una seconda sonda la Hayabusa 2 che aveva lo stesso scopo e che il 6 dicembre 2020 ha condotto sulla Terra la capsula contenente i campioni minerari estratti sull’asteroide 162173 Ryugu. Oggi due frammenti dell’asteroide Ryugu provenienti dal Giappone sono giunti nei laboratori dell’Istituto Nazionale di Astrofisica di Roma. Ogni granello di frammento si trova all’interno di un apposito recipiente di acciaio colmo di azoto e, oltre ad avere l’obiettivo di salvaguardare il campione andando ad evitare possibili contaminazioni, deve consentire anche un trasporto sicuro.