Un rinvenimento che ha fatto scalpore sulle sponde del Mar Rosso.
Una scoperta inattesa quella resa nota dalla missione archeologica realizzata tra un team di ricerca polacco-americano: nell’ambito degli scavi nella città di Berenice, sul Mar Rosso, è stata portata alla luce una statua di Buddha risalente al II secolo a.C. Gli scavi nella città – fondata nel 275 a.C. da Tolomeo II Filadelfo con il nome della madre Berenice I – hanno preso il via nel 1994, con la direzione del Consiglio Supremo delle Antichità Egiziane. La scultura di Buddha consente di far luce sui rapporti tra l’Egitto e l’India, consentiti dalla posizione privilegiata che l’Egitto ha avuto anche in epoca romana con una collocazione nel mezzo delle rotte commerciali che collegavano Roma alle varie aree del mondo antico, tra le quali, appunto, l’India.
La vocazione commerciale dell’Egitto in epoca romana è confermata anche dalla presenza di innumerevoli porti presenti lungo il Mar Rosso, oltre a Berenice. Nella città, in particolare, giungevano navi ricche di prodotti come il pepe, i tessuti, l’avorio e le spezie, che poi venivano distribuiti in Egitto e successivamente nel resto dell’Impero Romano. Secondo le prime ricerche realizzate sulla statua, si è ipotizzato che potrebbe essere realizzata da Istanbul oppure direttamente a Berenice e dedicata al più importante mercante indiano del tempo. Ha un’altezza di 71 centimetri e raffigura Buddha in piedi mentre tiene una parte della veste nella mano sinistra, un’aureola con raggi di sole e un fiore di loto. Inoltre, è stata scoperta anche un’iscrizione in sanscrito, risalente al periodo dell’imperatore Filippo l’Arabo (244-249 d.C.), e due monete del II secolo d.C. prodotte nel regno indiano di Satavahana.