La tomba apparteneva a Panehsy, guardia del tempio della divinità egizia Amon.
Nella necropoli di Dra Abu el-Naga a Luxor è stato rinvenuto un complesso funerario familiare del Secondo Periodo Intermedio. La necropoli di Dra Abu el-Naga’ si trova sulla sponda occidentale del Nilo a Tebe, in Egitto, appena a nord della necropoli di el-Assasif e vicino all’ingresso della baia asciutta che conduce a Deir el-Bahari. La necropoli si trova nei pressi della Valle dei Re. I reperti risalgono alla tredicesima dinastia, un gruppo di faraoni che regnò all’inizio del secondo periodo intermedio della storia egiziana (1700-1550 a.C. circa).
Il dottor Mostafa Waziri ha spiegato che questa scoperta è la prima del suo genere in quel cimitero. Comprende un luogo destinato alle sepolture di circa 50 metri di larghezza e 70 metri di lunghezza. La missione egiziana ha scoperto 30 pozzi funerari con disegni architettonici simili, oltre a una cappella per offerte di mattoni di fango contenente una collezione di ushabti e amuleti. La tomba di 3.200 anni appartenente a Panehsy, la guardia del tempio della divinità egiziana Amon, è stata scoperta nella necropoli di Saqqara mercoledì il ministero del turismo . La tomba a forma di tempio, risalente alla XIX dinastia dell’antico Egitto (1292-1189 aC), è stata scoperta da un team di archeologi olandesi e italiani. Un ministro di nome Ankhu che prestò servizio sotto il re Sobekhotep II (XIII dinastia) fu sepolto in uno di questi pozzi. La sepoltura conteneva un sarcofago di granito rosa con inciso il nome del defunto. Il sarcofago pesa circa 10 tonnellate. Un altro pozzo conteneva una piccola stele funeraria, decorata con una scena raffigurante il proprietario della stele che porta offerte al re Sobekhotep II. Secondo l’iscrizione, l’uomo ricopriva la carica di viceministro. Altri ritrovamenti includevano tappi di vasi canopi, frammenti di cartonnage e diversi cesti intrecciati. Le immagini diffuse dal Ministero mostrano anche un frammento di papiro iscritto tra i reperti.
Il direttore generale delle antichità dell’Alto Egitto, il dottor Fathi Yassin, ha dichiarato che all’interno dell’edificio c’era un gruppo di statue ushabti dipinte di bianco con iscrizioni in inchiostro nero in caratteri ieratici. C’erano anche centinaia di sigilli funerari senza iscrizione, tipici del tempo prima del Nuovo Regno, così come un considerevole gruppo di amuleti in maiolica a forma di scarabeo e i Figli di Horus, un numero considerevole di perline.