Gli archeologi subacquei hanno individuato un tempio sommerso dei Nabatei e due altari di marmo di epoca romana.
I resti del tempio si trovano al largo della costa di Pozzuoli, situata nella penisola flegrea nella regione della Campania. Durante il periodo romano, il regno nabateo era un alleato di Roma che governava un territorio che si estendeva dall’Eufrate al Mar Rosso. Il regno fungeva da baluardo tra Roma e le orde selvagge del deserto, con al centro la capitale Petra. All’epoca Pozzuoli, nell’antichità chiamata Puteoli, era il principale snodo delle merci esportate dalla Campania. I Nabatei stabilirono una base a Puteoli e costruirono un santuario dedicato al dio tutelare, Dusares.
A causa della posizione di Puteoli nei Campi Flegrei, una regione vulcanica attiva e volatile, l’attività bradisismica vulcanica locale ha sollevato e abbassato la geologia della penisola che ha provocato la sommersione di parti di Puteoli. In un comunicato stampa del Ministro della Protezione Civile e delle Politiche del Mare, Nello Musumeci, e del Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, sono stati svelati due altari marmorei degli inizi del I secolo d.C. facenti parte di un complesso templare oggi sommerso costruito dai Nabatei . Il Ministro Sangiuliano ha dichiarato: “L’antica Puteoli svela un altro dei suoi tesori che testimonia la ricchezza e la vastità degli scambi commerciali, culturali e religiosi nel bacino del Mediterraneo nel mondo antico”. Attraverso uno studio subacqueo, gli altari hanno permesso al team di individuare l’ubicazione del tempio sul vicus Lartidianus, parte della città dove gli stranieri svolgevano commerci e affari. Lo studio ha inoltre fornito nuove evidenze che rivelano gli assi viari dell’antico porto e gli edifici dell’amministrazione imperiale.