Gli archeologi hanno riportato alla luce mani mozzate che potrebbero far parte di un’antica pratica di “presa di trofei” che è stata appena rivelata da uno studio rivoluzionario.
Le mani destre mozzate sono state scoperte in tre fosse all’interno di un cortile di fronte alla sala del trono di un palazzo Hyksos della XV dinastia (1640-1530 a.C circa) ad Avaris/Tell el-Dab’a nell’Egitto nord-orientale. Questa scoperta è la prima prova fisica delle amputazioni delle mani nell’antico Egitto, gettando nuova luce sul passato oscuro della civiltà. Sebbene la pratica di porre le mani mozzate sia documentata in iscrizioni tombali e rilievi di templi risalenti al Nuovo Regno, questo è il primo esempio di un’analisi osteologica basata su prove fisiche. I marcatori anatomici indicano che le mani appartengono ad almeno 12 adulti, di cui 11 maschi e una femmina. Una volta rimosse le parti attaccate dell’avambraccio, le mani venivano depositate nelle fosse con le dita ben aperte, principalmente sui lati rivolti verso il palmo. Solo sei delle mani scoperte hanno ossa carpali prossimali intatte e non sono presenti segni di tagli o rimozione di tessuti molli. Nella fossa non sono stati trovati frammenti ossei dell’avambraccio, il che suggerisce che queste mani siano state intenzionalmente separate dagli avambracci.
Le analisi tafonomiche e biologiche delle ossa, secondo i ricercatori, forniscono informazioni sulla mutilazione e preparazione di queste parti del corpo così come sugli individui a cui appartenevano originariamente. L’usanza di recidere la mano destra di un nemico sembra essere stata portata in Egitto dagli Hyksos, secondo i ricercatori, anche se le mani non possono essere direttamente collegate a un particolare gruppo etnico o culturale. Secondo un rilievo raffigurante una massa di mani nel tempio del re Ahmose ad Abydos, gli egiziani adottarono questa pratica al più tardi durante il suo regno. Le prove mostrano che le mani mozzate venivano preparate e predisposte per la presentazione in una cerimonia pubblica nel palazzo del faraone. “In questa cornice politicamente strutturata, le mani mozzate servivano come valuta simbolica per l’acquisizione di status, all’interno di un sistema di valori che celebravano la guerra e il dominio, come sostenuto da altri studi bioarcheologici in contesti geograficamente diversi. Tagliare la mano destra, in particolare, non solo avrebbe reso più facile il conteggio delle vittime, ma avrebbe anche servito allo scopo simbolico di rimuovere la forza di un nemico.
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