Un’azienda australiana ha prodotto carne di specie ormai estinte per dimostrare il potenziale della carne prodotta da cellule.
Una polpetta di mammut è stata creata da un’azienda di carne coltivata in Australia. Il progetto vuole dimostrare il potenziale della carne coltivata prodotta senza macellare gli animali, evidenziando così il legame tra la produzione di carne di bestiame e la crisi climatica. L’azienda Australia che ha prodotto la polpetta di mammut si chiama Vow e ha adottato un metodo diverso verso la carne coltivata. Molte aziende lavorano già su sostituti della carne convenzionale, come pollo , maiale e manzo. Vow mira a mescolare e abbinare cellule di specie non convenzionali per creare nuovi tipi di carne. Il potenziale di oltre 50 specie, tra cui bufalo, canguro, alpaca, coccodrillo, pavone e diversi tipi di pesce è già stato studiato dall’azienda. La prima carne coltivata ad essere venduta ai commensali sarà la quaglia giapponese, che l’azienda prevede sarà nei ristoranti di Singapore quest’anno.
Tim Noakesmith, a capo dell’azienda spiega: “Abbiamo scelto il mammut lanoso perché è un simbolo della perdita di diversità e un simbolo del cambiamento climatico”. Si pensa che questo animale sia stato portato all’estinzione per colpa della caccia da parte degli esseri umani e del riscaldamento globale dopo l’ultima era glaciale. “Il nostro obiettivo è iniziare una conversazione su come mangiamo e su come possono essere e avere un sapore le future alternative. La carne coltivata è carne, ma non come la conosciamo”. Gli esperti hanno ricreato la proteina del muscolo di un mammut lanoso. Il team ha prelevato la sequenza del DNA per la mioglobina di mammut, una proteina muscolare importante per conferire alla carne il sapore. In un secondo momento, la sequenza è stata inserita all’interno delle cellule staminali del mioblasto di una pecora, che replicandosi ha raggiunto i 20 miliardi di cellule che sono state usate dall’azienda per coltivare la carne del mammut.