L’Italia, negli ultimi dieci anni, è il Paese più colpito dalle grandinate che si sono verificate nel Mediterraneo. Il fenomeno, infatti, ha mostrato un’intensità sempre più elevata ed ingrandita del 30%. Ad ufficializzarlo sono i dati satellitari ottenuti dalla missione spaziale internazionale ‘Global Precipitation Measurements’, che ha di fatto consentito la realizzazione della prima mappa mondiale ad elevata risoluzione delle grandinate.
I ricercatori dell’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche di Bologna (Cnr-Isac) hanno poi pubblicato il risultato sulla rivista Eos. Come dichiarato da Sante Laviola, ricercatore del Cnr-Isac e principale autore dello studio, e riportato da Ansa: “I valori rilevati indicano che negli ultimi vent’anni il Mediterraneo si sta riscaldando il 20% più velocemente rispetto alla media globale, con la conseguente variazione dei regimi delle precipitazioni, che aumentano per intensità e frequenza”.
Il ricercatore ha poi aggiunto: “Nonostante ci sia una grande variabilità tra un anno e l’altro, in tutta l’area si può notare un trend di aumento, pari al 30%, per quanto concerne le precipitazioni di grandine sia intense che estreme. In particolare, nella nostra penisola si è raggiunto il numero medio più alto di questo tipo di precipitazioni, che si concentrano maggiormente nel nord durante l’estate, mentre crescono nel centro-sud tra la fine dell’estate e l’autunno”.
Infine, Laviola ha spiegato che grazie a una mappa globale di grandine, che si può produrre ogni tre ore, è possibile ricevere un’informazione necessaria per studiare come avviene la distribuzione dei pattern grandinigeni su ogni zona della Terra e soprattutto in mare.