Così come gli umani, anche i cani da compagnia manifestano ansia e anomalie neurologiche simili a quelle osservate nelle persone affette da problemi di salute mentale. Questo è ciò che ha rivelato una nuova ricerca. I risultati ottenuti dallo studio possono avere importanti sviluppi per il trattamento dei cani che presentano un disagio emotivo, facendo luce anche sulla neurologia dei disturbi legati all’ansia nell’uomo.
Gli autori della ricerca hanno eseguito scansioni cerebrali su 38 cani da compagnia utilizzando la risonanza magnetica funzionale non invasiva (fMRI). Durante l’esame, i proprietari dei partecipanti hanno completato il cosiddetto Canine Behavioral Assessment & Research Questionnaire per aiutare i ricercatori a valutare il livello di ansia di ogni cane. In tutto, 13 cani sono stati classificati come ansiosi mentre i restanti 25 sono stati designati sani. I ricercatori hanno ripreso il cervello degli animali mentre erano a riposo, consentendo loro di osservare le differenze generali nella connettività funzionale del cervello tra i due gruppi.
Nello specifico, i cani ansiosi hanno mostrato connessioni neurali più forti tra l’amigdala e altre regioni della rete di ansia del cervello. Gli autori dello studio hanno dichiarato: “Abbiamo rilevato una maggiore connettività tra amigdala-ippocampo, amigdala-mesencefalo, amigdala-talamo, lobo frontale-ippocampo, lobo-talamo frontale e ippocampo-talamo, tutti parte del circuito dell’ansia”.
Questo è al quanto significativo in quanto l’amigdala e l’ippocampo sono associati alla memoria, all’eccitazione e alla paura sia nei cani che negli esseri umani. Gli autori hanno aggiunto che: “Le disfunzioni di queste regioni possono portare a sintomi di ansia come più paura, meno eccitabilità, meno allenabilità e così via. C’è una migliore efficienza di comunicazione tra queste regioni e il resto della rete di fronte all’ansia”.
Tra i modelli di attività cerebrale studiati dietro tratti specifici quali aggressività, paura e addestrabilità, i ricercatori hanno scoperto una serie di analogie tra cani nervosi e umani ansiosi. Ad esempio, l’attaccamento eccessivo o la ricerca di attenzione sono stati associati a una connettività alterata all’interno del talamo, che corrisponde in maniera perfetta alla precedente ricerca sull’ansia nelle persone.
Infine, l’autore dello studio Yangfeng Xu ha dichiarato a IFLScience che: “Conoscendo meglio i meccanismi dell’ansia nei cani, possiamo avere una migliore comprensione nell’applicazione della TMS nei cani. Da un futuro punto di vista clinico, i risultati del nostro studio sono quindi rilevanti per il trattamento di pazienti con disturbi d’ansia sia in medicina umana che veterinaria“.