Riconosciuto dagli esperti dell’ISPRA.
È venuto dal mare ed stato scoperto da un pescatore sulla spiaggia di Santa Marinella. Si tratta di un pesce istrice Chilomycterus reticulatus, lungo circa 60 centimetri. L’animale, che si presenta con un corpo gonfiabile ricoperto con grandi spine, dei denti fusi in placche e la livrea maculata su dorso e pinne. La sia alimentazione si compone di ricci di mare e molluschi conchigliati. Si tratta di una specie subtropicale nota anche come porcospino punteggiato ed è un pesce, oltre che ”alieno” perché estraneo al nostro habitat, anche pericoloso della salute dell’uomo.
Questa non è la prima volta che pesci alieni raggiungono le coste del Mediterraneo: proprio per riconoscerli è stata lanciata la campagna “Attenti a quei 4!” curata dell’Ispra, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale del Ministero, del Cnr, il Consiglio Nazionale delle Ricerche e dell’Irbim Istituto per le Risorse Biologiche Marine. L’appello degli esperti è di evitare di liberare specie esotiche e di limitarne la fuga se possibile. E sono stati proprio gli esperti dell’ISPRA a recuperare l’animale per identificarlo. L’ultimo avvistamento di pesce porcospino nel Mediterraneo risaliva al 2008 quando venne avvistato sull’isola di Sant’Antioco. Il pesce porcospino, noto anche come pesce palla o pesce palla, è una famiglia di pesci noti per la loro capacità unica di gonfiare i loro corpi fino a diverse volte le loro dimensioni normali inghiottendo acqua o aria quando si sentono minacciati. Hanno sporgenze appuntite sulla pelle che fungono da meccanismo di difesa contro i predatori. I pesci istrice si trovano nelle acque tropicali e subtropicali di tutto il mondo e sono spesso considerati una prelibatezza in alcune culture, sebbene possano essere velenosi se non preparati correttamente.