Una vera e propria strage degli animali marini dell’area.
Le popolazioni di merluzzi e focene, animali acquatici molto diffusi nel Mar Baltico, sono a rischio sterminio a causa del rilascio di sostanze tossiche sui fondali dopo le esplosioni del gasdotto Nord Stream. A renderlo noto è stato un gruppo di ecologisti. Un rapporto che il quotidiano The Copenhagen Post ha pubblicato questo lunedì evidenzia la presenza di piombo e tributilstagno nelle circa 250.000 tonnellate di materiale depositate sul fondo in seguito alle quattro detonazioni che hanno distrutto il gasdotto russo. Il fenomeno ha interessato un’area pari al doppio della superficie della vicina isola di Bornholm, un’area dove merluzzi e focene si riproducevano abitualmente. Lo scienziato Hans Sanderson, del Dipartimento di scienze ambientali dell’Università di Aarhus in Danimarca, uno dei coautori del rapporto, ha spiegato che esporre gli animali marini a queste sostanze nocive li farà inevitabilmente ammalare. “Alcuni di loro moriranno e altri avranno difficoltà a riprodursi“, ha annunciato l’esperto.
Secondo un stima tutte le focene che si trovavano a meno di quattro chilometri dalle esplosioni, inoltre, potrebbero essere morte per gli effetti delle onde d’urto, e tutte quelle che si trovavano in un raggio di 50 chilometri potrebbero aver perso l’udito. Gli scienziati stimano che l’attacco abbia peggiorato le condizioni di un’area marina, già in gravi difficoltà. Il Segretario Generale della sezione danese del World Wide Fund for Nature (WWF), Bo Oksnebjerg ha descritto l’area colpita come il “posto peggiore immaginabile” in cui provocare un’esplosione del gasdotto. Per l’esperto, si tratta di “un altro chiodo sulla bara del Mar Baltico“.
Per visitare il progetto: https://blog.google/around-the-globe/google-asia/explore-koreas-demilitarized-zone-through-its-history-nature-and-art/