I passeggeri voleranno in una piccola cabina a due posti ermetica che raggiungerà i 25 chilometri di altitudine, permettendo loro di vedere le stelle e la curvatura della Terra. Il primo viaggio costerà circa 170.000 euro, ma in futuro il costo potrebbe ridursi notevolmente.
Il magnate americano Dennis Tito ha pagato circa 20 milioni di dollari all’agenzia spaziale russa per diventare il primo turista spaziale e visitare la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) per sei giorni, nell’aprile 2001. Altre sei persone hanno poi ripetuto l’esperienza. Successivamente, le iniziative private di Jeff Bezos o Richard Branson, per raggiungere lo spazio con le proprie navicelle, hanno comportato esborsi notevoli per i passeggeri. Ma forse il viaggio verso lo spazio potrebbe avere costi più contenuti nei prossimi anni. Questo è lo scopo della startup giapponese Iwaya Giken, che mira a lanciare voli commerciali “alla portata di tutti”. I passeggeri voleranno in una cabina ermetica biposto a forma di sfera che raggiungerà i 25 chilometri di altitudine, il secondo strato della stratosfera. Di certo non si raggiungerà lo spazio aperto, ma consentirà di ammirarlo in tutto il suo splendore. Il tutto per la più modica cifra di 170.000 euro per quanto riguarda i voli iniziali; un costo che, nel tempo, la compagnia intende ridurre a poche decine di migliaia di dollari. Il primo è previsto per quest’anno e partirà dall’isola giapponese di Hokkaido. L’azienda con sede a Sapporo ha lavorato al progetto, che hanno soprannominato ‘Open Universe’, dal 2012. Il modulo che ospiterebbe i passeggeri, T-10 Earther, è probabilmente l’elemento più sorprendente. Si tratta di una cabina ermetica di un metro e mezzo di diametro, apparentemente molto fragile, ma realizzata in solido alluminio ed acciaio. La cabina sarà pressurizzata e riscaldata e il vetro blindato consentirà una visuale aperta della Terra e dello spazio. All’interno ci saranno due sedili per il pilota e il suo passeggero. I membri dell’equipaggio viaggeranno soggetti a imbracature di sicurezza.
La sfera sarà appesa a un pallone ad elio, curiosamente la stessa tecnologia dei palloni abbattuti di recente negli Stati Uniti. Salirà a un’altitudine di 25 chilometri, dove si potrà notare chiaramente la curvatura della Terra. Dal momento che salirà solo a circa metà della stratosfera, sarà ancora lontano dalla linea di Karman, a quota 100 chilometri, che definisce il confine dello spazio esterno secondo la Federazione Aeronautica Internazionale. Ma tutto sommato, i passeggeri voleranno comunque ad un’altitudine maggiore rispetto agli aerei ed avranno una visuale libera dello spazio. Ci vorranno circa due ore perché il pallone raggiunga la sua quota target, dove stazionerà per circa un’ora prima di scendere. Secondo l’amministratore delegato della compagnia, Keisuke Iwaya, i passeggeri, inoltre, non dovranno sottoporsi ad intensi addestramenti o avere le competenze necessarie per volare su un razzo. “È sicuro, economico e fatto su misura per le persone comuni”, ha detto nella presentazione del progetto. L’intenzione dell’imprenditore è quella di “democratizzare il viaggio verso lo spazio“.