I pianeti che compongono il nostro Sistema Solare hanno dimensioni diverse, distanze diverse dal Sole e forme diverse, ma nessuno è cubico, piramidale o discoidale. Per quale motivo?
Il nostro Sistema Solare si è formato al collasso di una nube di gas, forse provocato dal passaggio di una stella o dall’onda d’urto di una supernova; insomma qualcosa che ha rotto una forma di equilibrio. Il collasso gravitazionale al centro della nube ha prodotto un accumulo di materiale nelle regioni più dense. In altre parole si è formata una stella al centro ed intorno un disco circumstellare. Con il trascorrere del tempo le regioni più dense hanno attirato sempre più materia, acquistando progressivamente massa e, di conseguenza, il campo gravitazionale dei frammenti è aumentato fino ad unificare gran parte della materia. La maggior parte del materiale è finito in un oggetto sferico al centro, ovvero il Sole. Inoltre i pianeti si sono formati da materiale ad altissima temperatura, parzialmente fuso e quindi facilmente modellabile. In altre parole, è la gravità che fa assumere ai pianeti una forma pseudo-sferica. La sfericità non è però perfetta, perché i pianeti hanno un movimento di rotazione che fa sì che le regioni equatoriali siano leggermente più allungate di quelle situate ai poli.
I sette pianeti che compongono il Sistema Solare sono diversi in termini di composizione, dimensioni, numero di lune e forma. I pianeti esterni si sono formati rapidamente a causa dell’abbondanza di materiale ”leggero”, mentre i pianeti interni hanno impiegato molto più tempo a formarsi a causa della minore quantità di materiale condensabile. Il risultato finale è che non tutti i pianeti hanno la stessa forma. Mentre Mercurio e Venere hanno assunto la forma di sfere quasi perfette, ovvero presentano meno deformazioni, all’estremo opposto ci sono Saturno e Giove, che hanno un raggio equatoriale più pronunciato. Giove, che è quasi 1.300 volte più grande del nostro pianeta, ha una velocità di rotazione pari a dieci ore, quindi ha un’elevata deformazione all’equatore. La Terra ha, invece, un raggio ai poli di 6.356,8 chilometri mentre all’equatore è pari a 6.378,1 chilometri, il che significa che l’appiattimento del nostro pianeta è dello 0,33%. Per questo motivo la forma del nostro pianeta è definita come un geoide, dunque non una sfera perfetta. Effettuando lo stesso calcolo con gli altri pianeti abbiamo un valore dello 6,49% per Giove e del 9,8% per Saturno, mentre nel caso di Mercurio e Venere il valore si riduce rispettivamente allo 0,6% e allo 0,2%. Insomma a ”scolpire” la forma dei pianeti che compongono il Sistema Solare è la forza di gravità, che tende a trasformare qualsiasi oggetto in una sfera, poiché ogni punto della sua superficie è posizionato più vicino possibile al centro gravitazionale. Per questo motivo gli oggetti con dimensioni minori, caratterizzati da una forza di gravità inferiore, non hanno una forma sferica. È il caso delle meteoriti, delle comete e di alcuni pianeti nani.