Il fenomeno è stato analizzato dal telescopio Hubble.
Una nuova foto del telescopio Hubble, realizzata nell’ambito del programma OPAL, ha mostrato l’inizio della misteriosa “stagione dei raggi” sul pianeta Saturno, che si intensificherà fino all’equinozio d’autunno del 6 maggio 2025. I raggi appaiono come macchie più scure al centro dell’anello B e si spera possano offrire nuovi indizi per capire cosa li origine e la loro natura. Il programma OPAL di Hubble aggiungerà dati visivi e spettroscopici dall’ultravioletto al vicino infrarosso all’archivio delle osservazioni di Cassini. Ogni anno il telescopio Hubble dedica un determinato periodo al pianeta Saturno, nel programma Outer Planet Atmospheres Legacy (OPAL), e ogni anno il Signore degli Anelli mostra qualcosa di nuovo. Nella sua ultima foto di Saturno, il telescopio spaziale ha annunciato l’inizio della “stagione dei raggi” e la conseguente comparsa di due raggi all’intero dell’anello B. La forma e l’ombreggiatura dei raggi varia: possono apparire chiari o scuri, a seconda dell’angolazione da cui vengono osservati. A volte appaiono più simili a macchie che alle classiche forme dei raggi, come si è possibile notare nell’immagine di Hubble. Questi fenomeni non hanno una durata lunga, ma con l’avvicinarsi dell’equinozio d’autunno del pianeta, il 6 maggio 2025, ne appariranno di nuove. Gli esperti cercheranno indizi per spiegarne la causa e la natura e la loro variabilità stagionale che deve ancora essere compresa. Per ora gli esperti sospettano che siano materiale che viene temporaneamente caricato e levitato dall’interazione tra il campo magnetico di Saturno e il vento solare, ma si tratta di un’ipotesi non confermata. Ma cos’è la “stagione dei raggi”? Come il nostro pianeta, anche Saturno è inclinato sul proprio asse e dunque presenta quattro stagioni, anche se per l’orbita molto più grande, ogni stagione ha una durata di circa sette anni terrestri. L’equinozio si verifica quando gli anelli sono inclinati di taglio rispetto al Sole.
I “raggi” scompaiono poi quando si avvicina il solstizio d’estate o d’inverno, quindi quando il Sole raggiunge la sua latitudine massima o minima nell’emisfero nord o sud. Con l’avvicinarsi dell’equinozio autunnale dell’emisfero settentrionale il 6 maggio 2025, i raggi dovrebbero diventare sempre più visibili. Si sospetta che all’origine del fenomeno ci sia il campo magnetico variabile del pianeta. I campi magnetici planetari interagiscono con il vento solare, creando un ambiente elettricamente carico. Gli esperti credono che anche le particelle di dimensioni inferiori dell’anello ghiacciato, possano caricarsi, il che fa levitare temporaneamente quelle particelle sopra il resto delle particelle ghiacciate più grandi. I “raggi” dell’anello B sono stati analizzati per la prima volta da Voyager della NASA nei primi anni ’80. L’ultimo equinozio di Saturno si è verificato nel 2009, mentre la navicella spaziale Cassini orbitava intorno al pianeta. Con la missione di Cassini, terminata nel 2017 e le navicelle Voyager ormai distanti, Hubble sta continuando il lavoro di studio a lungo termine dei cambiamenti sul pianeta grazie al programma OPAL.