Un team di archeologi ha riportato alla luce nel sito di Cabra, un antico santuario dedicato a Mitra.
Durante il I secolo d.C. emerse un culto dedicato a Mitra che si diffuse in tutti gli angoli dell’Impero Romano. Il culto era una forma romanizzata del dio indo-iraniano Mithra, sebbene il livello di continuità tra pratica persiana e greco-romana sia dibattuto. La Villa del Mitra è una villa romana risalente al I secolo d.C., in quella che fu la città romana di Licabrum. La villa prende il nome dalla scultura di Mitra de Cabra scoperta in situ, una statua ornata del II secolo d.C. che raffigura Mitra che sacrifica un toro, simbolo di morte e resurrezione. Il primo scavo ufficiale della villa è stato eseguito nel 1972-73, scoprendo un cortile contenente un laghetto e diversi ambienti adiacenti con pavimentazione a mosaico. Gli scavi in corso nel 1981 hanno trovato i resti di un ipocausto, un sistema di riscaldamento a pavimento e diverse monete raffiguranti Filippo l’Arabo, Diocleziano e Valentiniano II.
Recenti scavi condotti da archeologi dell’Università di Málaga, dell’Università Carlos III di Madrid e dell’Università di Córdoba, hanno scoperto i resti di un santuario dedicato a Mitra che risale al II secolo d.C., con una seconda fase di costruzione dalla fine del III secolo d.C. Il santuario è un ambiente rettangolare situato a sud-ovest della domus, che misura 7,2 metri per 2,5. Ha un ingresso stretto, che scende diversi gradini che conducono al santuario che ha due panchine in pietra ai lati. Il team suggerisce che queste panchine fossero utilizzate dai fedeli che si sedevano per eseguire rituali e condurre feste in onore di Mitra. Le pareti presentano frammenti di mattoni romani, uno dei quali presenta due fori o nicchie che avrebbero probabilmente ospitato una scultura di tauroctonia. Uno strato scuro bruciato ricopre il pavimento, che ad un esame più attento ha rivelato resti frammentati di maiali, uccelli e conigli, suggerendo prove di cottura durante i banchetti rituali.