Le miniere abbandonate si potrebbero trasformare in “batterie” gravitazionali capaci di alimentare l’intero pianeta

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Fonte: Pexels/I Love Pixel

Il nostro pianeta sta cercando di utilizzare sempre di più fonti di energia rinnovabile come l’eolico e il solare, ma un nuovo studio dell’International Institute for Applied Systems Analysis (IIASA), in Australia, suggerisce che ci sarebbe in vista una straordinaria se pur improbabile soluzione: le miniere abbandonate.

Secondo lo studio, le mine dismesse potrebbero essere riutilizzate per funzionare come “batterie gravitazionali“. Come funzionerebbe? L’energia in eccesso viene utilizzata per sollevare oggetti pesanti nella miniera, come ad esempio la sabbia. Quando l’energia è di nuovo necessaria, il peso viene lasciato cadere, facendo girare una turbina e riconvertendo l’energia cinetica dalla gravità in elettricità.

Questa elettricità può quindi essere utilizzata quando la domanda sulla rete è elevata oppure quando c’è energia in eccesso nella rete, il sistema di batterie a gravità utilizza parte di quell’energia per ripristinare il carico, immagazzinando così l’energia per un utilizzo successivo. Uno dei principali vantaggi di questo metodo è che non soffre degli stessi problemi di autoscarica delle batterie tradizionali. L’energia viene immagazzinata nel potenziale gravitazionale del peso stesso, anziché in una batteria a base chimica che può perdere la sua carica nel tempo.

Una delle tecnologie energetiche gravitazionali più comuni è rappresentata dai sistemi idroelettrici di pompaggio, in cui l’acqua viene rilasciata da un’elevata altitudine, creando elettricità tramite la rotazione delle turbine mentre scorre a valle. Nel momento in cui vi è un eccesso di energia, l’acqua viene pompata verso l’alto.

Come ha affermato Julian Hunt, ricercatore del programma IIASA per l’energia, il clima e l’ambiente nonché autore principale dello studio: “Quando una miniera chiude, licenzia migliaia di lavoratori. Questo devasta le comunità che dipendono solo dalla miniera per la loro produzione economica. UGES creerebbe alcuni posti vacanti poiché la miniera fornirebbe servizi di stoccaggio di energia dopo aver interrotto le operazioni. Le miniere dispongono già dell’infrastruttura di base e sono collegate alla rete elettrica, il che riduce significativamente i costi e facilita l’implementazione degli impianti UGES”.

Tuttavia, l’idea che stuzzica maggiormente è che ci sono già milioni di miniere abbandonate in tutto il mondo che potrebbero essere convertite e in maniera piuttosto economica. Inoltre, la maggior parte di esse contiene l’infrastruttura di base opportuna ed è già collegata alla rete elettrica.