Esiste un nuovo rapporto che spiega un caso di una rara condizione neurologica che prende il nome di sindrome dei sedici anni. Tale condizione risulta così insolita che solo pochissimi casi sono apparsi nella letteratura medica e, in questo caso particolare, i sintomi del paziente potrebbero anche aiutare i medici a rispondere ad alcune domande (di vecchia data) su una classe di farmaci molto utilizzata.
La sindrome dei sedici anni è una delle tantissime situazioni a cui è stato dato il nome collettivo di “disturbi della sindrome di un anno e mezzo“. Quella più generalmente riportata tra queste è la “sindrome dell’otto e mezzo”; altri esempi riguardano anche la “sindrome del quindici e mezzo” e la “sindrome del ventiquattro e mezzo”. Dietro tutti questi nomi vi è una spiegazione piuttosto logica. Tutti questi disturbi hanno una cosa comune: ovvero vengono colpite le strutture del cervello chiamate nuclei pontini. Essi si trovano in una parte del tronco cerebrale chiamata ponte, e svolgono un ruolo importante nel controllo del movimento, trasportando informazioni dalla corteccia cerebrale.
I danni ai nuclei possono causare una’ampia gamma di sintomi differenti, dunque i medici classificano tali disturbi numerandoli, in base a dove si trova precisamente la parte danneggiata del cervello rispetto ad altre strutture. Per quanto riguarda la sindrome dei sedici, essa provoca difetti nel movimento orizzontale degli occhi e colpisce anche i nervi facciali. Nel recente studio, una paziente aveva sofferto di mal di testa, prima che sviluppasse alcuni preoccupanti cambiamenti nella sua vista, dichiarando che: “Il giorno seguente la mia vista era strana, meglio descritta come visione doppia. Ho visto la squadra di ballo di mia figlia esibirsi e quello che di solito era un gruppo di 12 ragazze sembrava più 20!”.
Nei giorni successivi, la vista della paziente era peggiorata e i muscoli del suo viso avevano iniziato a irrigidirsi. Le scansioni di imaging a risonanza magnetica (MRI) avevano mostrato prove di demielinizzazione nel cervello del paziente, coerente con una diagnosi di sclerosi multipla (SM). Altri casi di sindrome dei sedici anni sono stati descritti proprio in pazienti con SM e tutto ciò ha a che fare con il punto esatto in cui avviene la demielinizzazione nel tronco encefalico.
Infine, i medici che si sono occupati del caso hanno concluso che non possono esserne sicuri, anche se: “È plausibile nel nostro caso che la demielinizzazione possa essere correlata all’uso da parte della nostra paziente di un inibitore del TNF-alfa, nonostante il fatto che la sua insorgenza dei sintomi fosse più di 12 mesi dopo l’inizio di adalimumab2”.