Ebbene sì, anche le piante sopravvivono a condizioni di stress come ad esempio le alluvioni. Questo è dovuto ad un sensore dell’energia, che si trova nella proteina Tor e situato all’interno sia di piante che di animali, che va in funzione solamente se l’organismo possiede una giusta riserva di energia utile ad intervenire in condizioni pericolose.
Tutto ciò è emerso da una ricerca italiana della Scuola Superiore Sant’Anna e del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) di Pisa, poi pubblicata sulla rivista dell’Accademia nazionale americana delle scienze (Pnas). I risultati mostrano lo sviluppo di varie piante nel riuscire a resistere alla forte pioggia.
I ricercatori, che sono stati coordinati da Pierdomenico Perata della Scuola Sant’Anna ed Elena Loreti dell’Istituto di Biologia e Biotecnologia Agraria del Cnr (Cnr-Ibba), hanno spiegato che nel momento in cui una pianta viene inondata per eccessiva quantità di pioggia, la sua sopravvivenza è strettamente dipendente dal livello di energia presente nella pianta sufficiente al punto tale da essere in grado di far funzionare la proteina Tor. Quest’ultima, difatti, va ad attivare il sensore dell’ossigeno che modifica il metabolismo energetico e lo sviluppo di radici.
Come riportato da ANSA, ecco quanto dichiarato di ricercatori Perata e Loreti: “Si tratta di risultati che consentono un significativo avanzamento delle nostre conoscenze sull’adattamento delle piante a condizioni di allagamento. I fenomeni alluvionali sono sempre più frequenti nel contesto dei cambiamenti climatici e possono compromettere i raccolti in vaste zone dell’Europa e del mondo. Lo sviluppo di varietà di piante coltivate in grado di resistere agli eventi di piovosità estrema è quindi cruciale per assicurare la sicurezza alimentare all’umanità intera”.