La tempesta è giunta pochi giorni dopo l’ondata di maltempo di fine anno.
Venti impetuosi, onde altissime e piogge incessanti stanno colpendo in queste ore la California, investita in pieno da un forte “fiume atmosferico”. Il meteo estremo ha provocato numerosi blackout che hanno interessato migliaia di abitanti dello stato mentre le inondazioni hanno provocato la morte di 2 persone. Le onde gigantesche hanno danneggiato i moli storici, le frane hanno bloccato le arterie autostradali mentre le nevicate abbondanti hanno paralizzato le stazioni sciistiche. Il tutto è accaduto nell’ambito di un fenomeno indicato come fiume atmosferico, ovvero un pennacchio di umidità che si protrae dal Pacifico. Il “Pineapple Express” è un flusso di umidità proveniente dalle zone tropicali nei pressi delle Hawaii alla costa ovest degli USA, a una distanza di circa 4.800 chilometri ed è stato spinto verso le coste occidentali da un’area caratterizzata da una pressione atmosferica in forte calo nota come “ciclone bomba“.
I danni maggiori si registrano nella zona costiera di Capitola, nella contea di Santa Cruz, a circa cento chilometri di distanza da San Francisco con onde di sette metri che si sono infrante contro case e ristoranti alla foce del Soquel Creek. Venti di potenza pari ad un uragano, con velocità fino a 162 chilometri orari, hanno spezzato alberi con interruzioni della rete elettrica e scoperchiato il tetto di una stazione di servizio a South San Francisco. Ben 60 centimetri di neve sono caduti su Mammoth Mountain in 24 ore. I fiumi atmosferici vengono registrati in tutto il mondo, ma sono molto potenti sulla costa occidentale degli USA, dove sono all’origine di quota compresa tra il 30% e il 50% delle piogge annuali.