Popola le foreste secolari dell’Asia orientale e sud-orientale, dell’Himalaya e del Giappone.
Avvolte dalle ombre dei boschi asiatici, una pianta davvero strana spunta tra il fogliame, come i fantasmi di fiori morti da tempo. Le foglie di questo vegetale mancano di pigmento verde avendo abbandonato la fotosintesi a favore di una fonte alternativa di nutrienti provenienti dal suolo della foresta, una fonte rubata ai funghi: le micorrize simbiotiche che collegano la maggior parte delle piante forestali in una vasta ”rete” sotterranea. Presenti nell’Asia orientale e sud-orientale, dall’Himalaya al Giappone, si pensava che il ”Monotropastrum humile” fosse una singola specie. Ora ricercatori provenienti da Giappone e Taiwan hanno scoperto un’altra pianta, dalle tonalità rosa, che si qualifica come una specie unica a sé stante e che hanno chiamato Monotropastrum kirishimense. Le ragnatele di legno – incredibili reti di funghi e radici di piante che si estendono su intere foreste – fungono da autostrade per la distribuzione di nutrienti per il trasferimento di informazioni tra le piante tramite segnali elettrici e chimici. Queste connessioni aiutano a rafforzare una foresta nel suo insieme distribuendo le risorse dalle aree ricche di nutrienti a quelle povere. Consentono, inoltre, alle piante di avvertirsi a vicenda dei predatori e persino di proteggerle dalla siccità. In cambio di questi ”servizi”, le piante pagano i funghi alleati con parte degli idrocarburi che producono utilizzando la fotosintesi. Ma il Monotropastrum tradisce questa relazione mutualistica rubando i nutrienti dai funghi, senza offrire in cambio prodotti fotosintetici alla rete.
La caratteristica più distintiva della variante giapponese appena descritta sono i suoi petali e sepali rosa arrossati, ma ci sono anche altre differenze. A differenza del loro cugino M. humile, le radici della pianta appena scoperta sporgono appena dal terreno. Sono anche più fortemente associati a un lignaggio Russula di micorrize, mentre M. humile favorisce una varietà di funghi completamente diversa. Inoltre, nonostante crescano uno accanto all’altro, la stagione di fioritura di M. kirishimense non si sovrappone a quella di M. humile che fiorisce 40 giorni dopo la specie più nota. Lo studio delle interazioni del ciclo di vita tra la fauna selvatica e le forze fisiche sulla terra, come le stagioni, è chiamato fenologia. “Le nostre prove sfaccettate ci portano a concludere che questo taxon è morfologicamente, fenologicamente, filogeneticamente ed ecologicamente distinto e dovrebbe, quindi, essere riconosciuto come una specie separata”, concludono nella loro pubblicazione l’ecologo dell’Università di Kobe Kenji Suetsugu e colleghi. Gli esperti spiegano, inoltre, che queste piante “fantasma” senza di clorofilla popolano spesso le foreste secolari, molte delle quali a rischio dei cambiamenti climatici, dal disboscamento e dall’impatto antropico in generale. Perciò M. kirishimense i ricercatori sospettano che sia probabilmente in pericolo.