Turchia: nuovi indizi confermano la scoperta di un’antica città perduta

Gli esperti sono sempre più convinti di aver riportato alla luce l’antica città Ittita di Zippalanda.

Gli Ittiti erano un antico popolo anatolico, che stabilì un impero che copriva l’Anatolia, il Levante settentrionale e l’Alta Mesopotamia. La fondazione del regno ittita è generalmente attribuita a Labarna I o Hattusili I, durante il XVII secolo a.C., e durò fino al 1190 a.C., sebbene emersero un certo numero di cosiddetti stati siro-ittiti in Anatolia e nella Siria settentrionale in seguito crollo dell’impero. Quello che conosciamo degli Ittiti lo dobbiamo ai testi cuneiformi scritti in accadico (la lingua diplomatica dell’epoca) o nei vari dialetti della confederazione ittita, e dalla corrispondenza diplomatica e commerciale trovata negli archivi in ​​Assiria, Babilonia, Egitto, e il Medio Oriente. Le tavolette trovate ad Hattusa (la capitale ittita), descrivono Zippalanda, uno degli antichi centri di culto hattico in dedica a un dio del tempo ittita. Le tavolette registrano la vita cittadina a Zippalanda, le feste ei rituali, e menzionano un tempio del dio della tempesta noto come Ziplantil, Wašezzili, Wašezzil o Wašezzašu. Gli dei ittiti del tempo erano i dominatori dei cieli e delle montagne. Dall’alto, lanciano tuoni, fulmini, nuvole, pioggia e tempeste, con il dio del tempo di Zippalanda anch’esso adorato per la fertilità e indicato come un “leone” tra il pantheon delle divinità hattiche.

Gli archeologi dell’Università di Pisa, in collaborazione con una missione archeologica turca, hanno scavato a Uşaklı Höyük, un grande tumulo troncato, che per molti anni è stato uno dei numerosi siti proposti per la città perduta di Zippalanda. Durante gli scavi di questa stagione, il team ha trovato una struttura a forma di cerchio di epoca ittita, situata a nord di quello che è probabilmente il tempio principale della città. La funzione e lo scopo della costruzione sono un mistero, ma il professor Anacleto D’Agostino dell’Università di Pisa ritiene che servisse a uno scopo rituale. Precedenti scavi hanno portato alla luce quattro pezzi di scrittura cuneiforme e ceramica che confermano che il tumulo si è sviluppato in epoca ittita, oltre a diverse strutture interpretate come un tempio e una fortezza. “La struttura, insieme agli altri reperti rinvenuti nel corso degli anni, contribuirebbe a rafforzare l’identificazione di Uşaklı con l’importante città ittita di Zippalanda, centro di culto di un potente dio della tempesta, residenza reale, e citata in diverse feste in cui vi ha preso parte il re”, ha detto il professor Anacleto D’Agostino.