Per gli esperti: “l’interpretazione di questa struttura circolare è molto difficile al momento, necessitiamo un’estensione dei lavori”.
Una strana struttura di forma circolare è stata portata alla luce da un team di ricercatori italo/turchi nella zona orientale della Turchia, nel cuore dell’altopiano anatolico. Guidati dall’Università di Pisa, gli esperti hanno analizzato la struttura di epoca ittita che potrebbe confermare l’esistenza dell’antica città santa di Zippalanda. “L’interpretazione della costruzione circolare – ha dichiarato Anacleto D’Agostino dell’Università di Pisa, che guida gli scavi – è molto ardua al momento e sarà necessaria un’estensione dei lavori che consenta di farsi un’idea delle costruzioni adiacenti. La sua collocazione a nord di quello che, probabilmente, che potrebbe essere stato il tempio della città – aggiunge D’Agostino – ci fa però propendere per una interpretazione in chiave rituale di questa struttura, la cui importanza è dovuta anche dal fatto che non ne sono documentati di simili in altri siti contemporanei”. “Se così fosse – conclude l’esperto – questa costruzione, insieme alle altre scoperte negli corso degli anni, potrebbe contribuire a rafforzare l’identificazione di Uşaklı con l’importante città ittita di Zippalanda, importante centro di culto del Dio della Tempesta, sede di un santuario e di una residenza reale e menzionata in diverse feste cui prendeva parte il re”. La scoperta è avvenuta nell’ambito della campagna di scavo realizzata nel 2022 diretta dall’Università di Pisa che ha consentito di portare alla luce anche i resti di una colossale cinta muraria a gradoni che circonda la cittadella dell’età del Ferro e alcune tombe di età tardoantica.
Ad emergere, in questi quindici anni di scavi, anche dei resti di edifici e frammenti di tavolette con iscrizioni in cuneiforme, in grado di contribuire alla ricostruzione storica di un periodo di primaria importanza per il Vicino Oriente e il Mediterraneo orientale dominato dall’antico popolo anatolico degli Ittiti. Architetture e materiali, quelli ritrovati scoperti durante gli scavi, la cui consistenza e qualità, oltre a rendere sempre più solida l’identificazione tra Uşaklı Höyük come la città santa di Zippalanda, dimostrano anche come l’area sia stata occupata in maniera stabile dalla fine dell’Età del Bronzo Antico fino all’epoca romano-bizantina e successivamente, in maniera sporadica, anche dagli Ottomani.