Paragonati a dei ”pancakes”, le formazioni hanno incuriosito gli abitanti della zona ed hanno fatto il giro del web.
Ha destato scalpore la comparsa, sulla superficie di un fiume in Scozia, di strane formazioni a forma di disco di ghiaccio, con un diametro che va dai 20 ai 200 centimetri. Le immagini del fenomeno hanno fatto subito il giro del mondo sui social. Le “pizze di ghiaccio” sono apparse sul fiume Bladnoch, che percorre Wigtown e la penisola Machars nella regione Galloway, nell’ovest della Scozia. In questo periodo il Regno Unito è interessato da temperature molto rigide con il 12 dicembre che è risultato uno dei giorni più freddi dal 2010, con ben 17,3 gradi sotto lo zero, nella cittadina scozzese di Braemar. Ed è stato proprio il freddo intenso a formare lo strano fenomeno ghiacciato.
Le ”frittelle di ghiaccio” sono un fenomeno ben noto agli esperti e viene indicato con il nome di “ice pancake”, dal nome del caratteristico dolce statunitense consumato a colazione. Come descritto dal MetOffice, il servizio meteorologico nazionale del Regno Unito, il fenomeno è “raro” e si verifica soprattutto nei bacini molto freddi, come il Mar Baltico, l’Oceano Antartico e i Grandi Laghi tra gli USA e del Canada. Di solito gli ice pancake hanno una caratteristica forma con un bordo molto rialzato, causato dall’accumulo di ghiaccio definito frazil (cristalli di ghiaccio di pochi millimetri) e fango, mentre quelli fotografati sul Bladnoch presentano una forma di vera e propria frittella, e su alcuni si nota anche un piccolo monticciolo al centro. Sui bacini si producono quando il ghiaccio in formazione è modellato dalle onde, un processo di accumulo e arrotondamento dei bordi che è all’origine della peculiare forma. I bordi risultano rialzati a causa degli spruzzi d’acqua innescati dalle onde. Sul fiume Bladnoch, invece, gli ice pancake si producono in maniera diversa, cioè con il congelamento della schiuma che viene inghiottita in piccoli vortici. Questo fenomeno genera un un accumulo il ghiaccio e plasma la forma circolare. “Quando altri piccoli frammenti di schiuma e ghiaccio gelati colpiscono il disco in formazione, si uniscono accrescendone le dimensioni”, ha spiegato il MetOffice.