Il 90% delle specie marine rischia di estinguersi e scomparire con conseguenze imprevedibili, l’allarme alla COP15 

specie marine
Fonte: Pexels/Svetlana Obysova

Che stiano scomparendo centinaia di specie a noi note è, purtroppo, un dato ormai risaputo da tutti. Che, però, rischia di estinguersi il 90% delle specie marine prima ancora di essere scoperto, è un dato ancor più agghiacciante: significa che potrebbero scomparire specie ancora non studiate, con delle ripercussioni sulle catene trofiche e, dunque, sugli equilibri ecosistemici imprevedibili.

A riportare l’allarme è il documento guidato dalla dottoressa Stefanie Kaiser, dell’Istituto di ricerca e Museo di storia naturale Senckenberg (in Germania) e firmato da un gruppo internazionale di scienziati, scritto in concomitanza della COP15 (la Conferenza delle Nazioni Unite sulla tutela della biodiversità) iniziata a Montreal il 7 dicembre. Spiega Stefanie Kaiser: “L’oceano profondo, quello tra i 200 e gli 11mila metri di profondità, è l’habitat più grande del mondo e copre più della metà della superficie terrestre: è essenziale per la regolazione del clima globale, immagazzinando anidride carbonica e calore e mantenendo la biodiversità”.

Il gruppo di ricercatori tenta di spronare i politici al fine di concretizzare infrastrutture, cooperazione e ricerca a livello internazionale, sia per cercare di colmare il vuoto conoscitivo rispetto tutti organismi che ancora non conosciamo, sia per attuare un processo atto alla conservazione di quelle specie esterne alle aree regolamentate dalla giurisdizione nazionale, dato che “non esiste ancora un quadro internazionale che guidi l’attuazione delle misure di conservazione”, come sottolinea la dott.ssa Stefanie Kaiser.

Conoscere significa poter tutelare, e questo è un passaggio imprescindibile per la tutela di una biodiversità sempre più minacciata da tutte quelle attività antropiche che si ripercuotono pesantemente soprattutto sugli ecosistemi marini, inclusi quelli che vivono in profondità (basti pensare all’acidificazione degli oceani e al surriscaldamento globale), con delle inevitabili conseguenze anche per l’Homo Sapiens.