Tra il 1984 e il 2019 la superficie totale dei laghi è cresciuta di oltre 46.000 chilometri quadrati.
Un team internazionale di scienziati ha rilevato un aumento del numero di piccoli laghi sul nostro pianeta, concentrato negli ultimi decenni, un dato preoccupante, considerando le grandi quantità di gas serra che emettono. La microfauna che si nutre di resti vegetali e animali sul fondo di un bacino di acqua dolce emette grandi quantità di anidride carbonica (CO₂), metano, protossido di azoto e altri gas. Alcuni di questi gas finiscono nell’atmosfera. Secondo gli autori dello studio, questo meccanismo fa sì che i laghi fungano da ”fabbriche” di gas serra, con emissioni di CO₂ che equivarrebbero al 20% del totale. Le proiezioni suggeriscono che il cambiamento climatico farà sì che i laghi emettano una percentuale crescente di gas serra in futuro. Utilizzando immagini satellitari ad alta risoluzione combinate con l’intelligenza artificiale, i ricercatori hanno mappato 3,4 milioni di laghi in tutto il mondo e la loro evoluzione negli ultimi quattro decenni. I risultati hanno mostrato che tra il 1984 e il 2019 la superficie totale dei laghi è cresciuta di oltre 46.000 chilometri quadrati. Più della metà dei nuovi laghi è nata dall’attività umana (costruzione di serbatoi), mentre il resto si è verificato principalmente a causa dello scioglimento dei ghiacciai e dello scioglimento del permafrost. Si stima che l’aumento annuo delle emissioni di CO₂ dai laghi nel suddetto periodo sia di 4,8 teragrammi di carbonio, che equivale all’aumento delle emissioni di CO₂ nel Regno Unito nel 2012.
Dal 1984 sono comparsi un gran numero di laghi con una superficie inferiore a un chilometro quadrato, e questi piccoli corpi d’acqua dolce sono quelli che emettono più gas serra in relazione alle loro dimensioni. Sebbene i piccoli laghi rappresentino solo il 15% della superficie totale dei laghi del pianeta, rappresentano il 25% delle emissioni di CO₂ e il 37% del metano. “I piccoli laghi emettono una quantità sproporzionata di gas serra perché in genere accumulano più materia organica, che si trasforma in gas. E anche perché sono spesso poco profondi. Ciò rende più facile per i gas raggiungere la superficie e nell’atmosfera“, ha spiegato Jing Tang, coautore dello studio recentemente pubblicato sulla rivista Nature Communications. “Allo stesso tempo, i piccoli laghi sono molto più sensibili ai cambiamenti climatici e meteorologici, nonché ai disturbi umani. Di conseguenza, le loro dimensioni e la composizione chimica dell’acqua variano notevolmente“, ha aggiunto.