Nuovo straordinario traguardo per il telescopio spaziale.
Stupisce ancora il satellite più grande di Saturno, Titano, che ad oggi rappresenta l’unico corpo celeste di cui conosciamo laghi e veri e propri oceani, al di sotto di una coltre nuvolosa. Anche le sue sfumature blu-verdastre ricordano il nostro pianeta, con la differenza che le nuvole, i mari, i fiumi e i laghi non si compongono di acqua, ma di metano ed etano. La sua insolita (e affascinante) atmosfera rende la luna, la più grande di Saturno, oggetto di continue ricerche. Il 5 novembre, un team di ricercatori hanno inviato le prime immagini di Titano scattate dal nuovo rivoluzionario telescopio spaziale James Webb della NASA. Ieri, in un post sul blog della NASA, lo scienziato planetario Conor Nixon definisce l’immagine “straordinaria“. Le foto sono state catturate dalla NIRCam di Webb, il suo principale dispositivo di imaging, che rileva la luce infrarossa. La vista di Webb ha rivelato due nuvole nell’emisfero settentrionale.
Un’analisi successiva, realizzata con il telescopio Keck, un osservatorio terrestre con sede alle Hawaii, ha contribuito a determinare il movimento delle nuvole e la loro possibilità di cambiare forma. Il telescopio ha aiutato a vedere le nuvole due giorni dopo, il 6 novembre. Al momento non è chiaro se si tratti delle stesse nuvole e abbiano cambiato forma o se siano formazioni del tutto nuove. In ogni caso questa non sarà l’ultima istantanea che otteniamo dal telescopio Webb. Ulteriori dati sono in arrivo e il suo strumento MIRI fornirà i primi dati a metà del 2023. Tutto ciò è particolarmente interessante perché Titano non è stato visto nelle lunghezze d’onda dell’infrarosso utilizzate dal MIRI e lo studio potrebbe fornire ulteriori informazioni sulla sua atmosfera.