Gli scienziati hanno riportato alla luce due fossili di antichi e bizzarri organismi, descrivendone uno di loro come una nuova specie.
Un team di scienziati ha riportato alla luce due esemplari fossili di antichi e peculiari organismi marini risalenti a circa 460 milioni di anni fa. Il ritrovamento è avvenuto in una cava del Galles e sono ben conservati. Questa scoperta ci offre un indizio di come poteva essere la vista durante il periodo Ordoviciano (da 485,4 milioni a 443,8 milioni di anni fa). Questi fossili sono molto simili a quelli di un gruppo animale conosciuto come opabiniidi, specie emersa più di mezzo miliardo di anni fa durante l’ esplosione cambriana, un periodo ricco di diversità di vita.
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Al momento, il team non è sicuro se si tratta, data la somiglianza di opabiniidi o sosia o una specie del tutto nuova. Questi animali misurano solo 13 millimetri di lunghezza e con molta probabilità la sua bocca era rivolta all’indietro così come suggeriscono le tracce del suo intestino. Non possedeva occhi e aveva zampe triangolari morbide sotto i lembi del corpo una caratteristica che lo avvicina agli opabiniidi. “Potrebbe essere un opabiniide. Forse non è né un opabiniide né un radiodonte, è una via di mezzo”. Gli esperti spiegano che gli opabiniidi e i radiodonti sono antenati dei moderni artropodi. La scoperta avvicina gli esperti alla comprensione di questi incredibili si siano evoluti in artropodi con corpi articolati. .