C’è chi suda freddo, e chi suda rosso…Se vi state chiedendo se sia un nuovo proverbio, state sbagliando strada. Vi sembrerà strano, ma gli ippopotami (Hippopotamus amphibius) quando sudano secernono un liquido rosso, che ovviamente non si tratta di sangue, né tantomeno di sudore. Infatti, sebbene possa sembrare tale, il liquido viene rilasciato da delle ghiandole sottocutanee, per questo non è precisamente sudore, anche se la funzione è simile: controllare la temperatura corporea visto il clima molto caldo dell’Africa subsahariana.
Bisogna infatti considerare lo spessore della loro pelle, che arriva a 5 centimetri, e l’assenza di peli, fattori che non aiutano l’animale, anche se questo passa molte ore in acqua, dove si nutre di piante acquatiche. Un aspetto molto interessante di questa sostanza (che inizialmente si mostra incolore, e solo successivamente assume delle tonalità rosse, fino ad arrivare al marrone) sta nella sua capacità di assorbire la luce ultravioletta, proteggendo l’ippopotamo come una nostra crema solare.
Non solo, gli scienziati che hanno studiato questa particolare sostanza, hanno notato che l’elevata concentrazione di muco la lasci attaccata alla pelle dell’animale, e che al suo interno esistono due pigmenti dai quali ne dipende la colorazione: il pigmento arancione e quello rosso. Se entrambi svolgono l’importantissima funzione di assorbimento dei raggi UV, quello rosso è anche in grado di svolgere una funzione antibiotico che ostacola la crescita dei patogeni.