L’aurora rosa è il frutto del contatto delle particelle cariche del Sole con lo strato di azoto in atmosfera.
L’arrivo della tempesta magnetica G1 prodotta dal Sole sul nostro pianeta ha provocato una serie di aurore polari, tra cui una straordinaria aurora di colore rosa in Norvegia. L’evento, estremamente raro, è stato osservato per prima da Markus Varik, una guida turistica il 3 novembre alle ore 18 locali. Il fenomeno ha avuto una durata di due minuti, il tempo sufficiente per consentire al professionista di realizzare immagini memorabili dell’evento. L’aurora rosa è emersa in seguito alla comparsa di una piccola crepa nella magnetosfera della Terra.
Le aurore mostrano una tonalità di solito più tendente al verde per la maggiore presenza degli atomi di ossigeno negli strati superiori dell’atmosfera. Nel caso dell’aurora rosa, il contatto è avvenuto a maggiore profondità, a circa 100 chilometri, dove la presenza dell’azoto è maggiore. La crepa nella magnetosfera si è chiusa circa sei ore dopo e nel frattempo una suggestiva formazione blu è apparsa sul cielo della Svezia, dove è rimasta per ben mezzora. In quest’ultimo caso gli scienziati hanno qualche dubbio che si tratti di un’aurora, quanto piuttosto il riflesso del carburante congelato di un razzo.