Si stanno verificando sempre più anomalie per quanto riguarda le elevate temperature. Di recente, sia nel nord Italia che nell’alta Toscana, è stata registrata una temperatura di +3.18°C nel mese di ottobre scorso, considerato il più caldo dal 1800. Risulta al primo posto a livello nazionale ed al secondo posto con una media di 0.05°C più bassa rispetto al primato del 2001 (a +2.08). Questi sono i dati rivelati all’Agenzia di Stampa dal metereologo Giulio Betti del Cnr-Lamma. Infatti, l’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima (ISAC) del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR) ha emanato i dettagli sulle temperature registrate nel nostro territorio durante il mese di ottobre 2022.
I segnali climatici anomali registrati nell’Italia del nord lo scorso ottobre sarebbero in linea con quelli registrati in Francia e in Svizzera. Tuttavia, si tratta comunque di un caldo ‘anomalo’ con una media di 1.5°C più alta rispetto al periodo. Come ha spiegato Gatti: “In pratica l’anomalia del centro sud è la metà di quella del nord e alta Toscana. Durante il periodo che va da maggio ad ottobre escluse la seconda metà di agosto e settembre, sono state registrate una serie di anomalie di temperature record che pongono questi mesi tra il primo e il terzo posto tra i più caldi dell’ultimo trentennio”.
Come commenta Massimiliano Pasqui, fisico climatologo del Cnr: “Sono due anni, che le precipitazioni invernali sono del tutto sotto la media e i periodi primaverili ed estivi particolarmente secchi e caldi. Si tratta di una concomitanza di eventi che crea una pressione climatica il cui impatto sugli ecosistemi e sull’agricoltura è molto intenso”. Poi aggiunge e conclude: “Non è così scontato che nei prossimi mesi riusciremo a recuperare il deficit idrico, vista anche l’incognita legata alla neve. Le temperature attese sull’arco alpino sono nella media o superiori alla media. Dobbiamo quindi mantenere attivi tutti gli strumenti per il potenziamento della gestione idrica e il monitoraggio delle precipitazioni”.