La scoperta realizzata grazie all’Osservatorio IceCube, una rete di migliaia di sensori situati in Antartide.
Gli scienziati dell’IceCube Neutrino Observatory, situato in Antartide, hanno contato dozzine di neutrini ad alta energia, o particelle “fantasma” (che non interagiscono con la materia), nell’intervallo da 1,5 a 15 teraelettronvolt (TeV), provenienti dalla spirale attiva galassia NGC 1068 (Messier 77), a circa 47 milioni di anni luce di distanza. In precedenza, l’unico neutrino ad alta energia era stato ricondotto a una sorgente extragalattica chiamata “TXS 0506+056“, a circa 3,8 miliardi di anni luce di distanza. Pertanto, l’enorme record ottenuto per 10 anni è stato definito dagli esperti come un “tesoro”. “Un neutrino può identificare una fonte. Ma solo un’osservazione multi-neutrino rivelerà il nucleo oscurato degli oggetti cosmici più energetici“, ha spiegato il fisico Francis Halzen dell’Università del Wisconsin-Madison e ricercatore principale di IceCube. “IceCube ha avvistato circa 80 neutrini energetici teraelettronvolt da NGC 1068, che non è ancora sufficiente per rispondere a tutte le nostre domande, ma è sicuramente il prossimo grande passo verso la realizzazione dell’astronomia dei neutrini“, ha affermato Halzen. “Con questa scoperta, possiamo avviare un vero e proprio censimento sulle sorgenti di neutrini extragalattiche e utilizzare le proprietà dei neutrini per comprendere i loro ambienti domestici“, ha spiegato.
I neutrini ad alta energia sono prodotti esclusivamente in processi che coinvolgono l’accelerazione dei raggi cosmici, come i potenti getti generati nell’ambiente estremo intorno a un buco nero supermassiccio attivo. Poiché non sono influenzati dall’universo, viaggiano sempre in linea retta, il che ha permesso loro di essere ricondotti alla loro origine, la galassia NGC 1068. Il buco nero supermassiccio al centro sta divorando materia a una velocità vertiginosa. Se il getto punta nella nostra direzione, come nel caso di TXS 0506+056, la galassia viene chiamata “blazar“. L’analisi suggerisce che il suo neutrino da 300 TeV è stato prodotto nel getto di puntamento della Terra. Tuttavia, il getto di NGC 1068 non è puntato nella nostra direzione, quindi gran parte della luce ad alta energia proveniente dal nucleo è oscurata dalla densa polvere circostante. Ciò significa che i neutrini potrebbero essere un modo per sondare un buco nero che è difficile da studiare altrimenti. “Questa rilevazione di neutrini dal nucleo di NGC 1068 migliorerà la nostra comprensione degli ambienti intorno ai buchi neri supermassicci“, ha affermato il fisico Hans Niederhausen della Michigan State University. La scoperta conferma che i nuclei galattici attivi (buchi neri supermassicci), provenienti dall’esterno della Via Lattea, danno un contributo significativo alla popolazione di neutrini che riempiono lo spazio. La ricerca è stata pubblicata su Science. “L’identificazione da parte dell’IceCube Neutrino Observatory di una galassia vicina come fonte cosmica di neutrini è solo l’inizio di questo nuovo entusiasmante campo che promette approfondimenti sul potere sconosciuto di enormi buchi neri e altre proprietà fondamentali dell’universo“.