Misteriose architetture rupestri modellano le pareti di roccia dell’antica “Città della Pietra”, nella parte sud-occidentale di quello che oggi è un piccolo paesino calabrese che non arriva a duemila abitanti, Zungri, in provincia di Vibo Valentia.
Ultimo dei comuni italiani per ordine alfabetico, situato a 500 metri sopra il livello del mare sull’altopiano del monte Poro, Zungri nasconde un tesoro archeologico unico: in tremila metri quadri di superficie, si estende un articolato insediamento di vani in parte scavati nella roccia, e per questo probabilmente chiamati “Grotte”, in parte edificati. Molti di questi erano abitati da esseri umani, diversi adibiti a stalle per gli animali (uso testimoniato dalle mangiatoie ancora presenti), altri ancora avevano funzioni produttive (dalla conservazione del grano alla produzione del vino e addirittura della calce).
Oltre alla bellezza del sito, colpisce il complesso sistema dei canali ricavati dalla roccia per il raccoglimento delle acque superficiali, fatte confluire in diverse vasche di raccolta. Sulle origini delle misteriose le Grotte di Zungri al momento esistono solo due ipotesi accreditate: la prima teorizza che l’insediamento sia stato una colonia fondata da alcune popolazioni orientali, la seconda che sia stato un avamposto produttivo del Kastron di Mesiano, non lontano da Zungri. In ogni caso, le tracce più antiche sono collocabili tra l’VIII e il XII secolo.
Nella cittadina è presente anche il Museo della civiltà rupestre e contadina, “un microcosmo aperto sul mondo antico”, come si legge sul bellissimo sito delle Grotte di Zungri, ove è anche possibile percorrere un tour virtuale dell’insediamento. Il Museo è strutturato in cinque macroaree: la sezione contadina, la sezione della tessitura, la sezione della forgiatura del ferro, quella degli abiti e infine quella degli arredi domestici; ospita dunque una collezione di oggetti, utensili, macchinari e strumenti della cultura tradizionale locale del XIX e del XX secolo, nonché una mostra fotografica che racconta il terremoto del 1905.
È interessante l’itinerario che Zungri, questo piccolissimo paese, regala ai suoi visitatori: partendo dal museo si ripercorrono secoli di storia a ritroso, ammirando come le costruzioni più recenti lasciano il posto a quelle più antiche, in un vero e proprio viaggio nel tempo, fino ad arrivare ad alcune grotte non ancora visitabili, in attesa di essere esplorate.