Un tipo poco conosciuto di aurora ha provocato un’apertura nel buco dell’ozono grande quanto il Gran Canyon nella mesosfera terrestre.
Un team di ricerca internazionale ha scoperto che gli effetti delle aurore protoniche isolate hanno causato un buco largo quasi 400 chilometri nello strato di ozono, che si apriva proprio sotto il punto in cui si è verificata un’aurora. Fortunatamente, il buco dell’ozono è apparso solo nella mesosfera terrestre – uno strato alto dell’atmosfera che si estende da 50 a 85 km sopra la Terra – e non si estendeva fino allo strato di ozono molto più importante nella stratosfera, che protegge la Terra dalle dannose radiazioni ultraviolette (UV). Tuttavia, l’esaurimento dell’ozono nella mesosfera era molto maggiore di quanto i ricercatori ritenessero possibile in precedenza, ed eventi futuri come questo potrebbero alterare i modelli climatici negli strati più bassi dell’atmosfera, fino alla superficie terrestre.
Le aurore protoniche isolate si verificano quando il sole erutta una raffica di particelle in rapido movimento, che sfrecciano attraverso lo spazio, si schiantano contro la magnetosfera terrestre (la regione attorno alla Terra dominata dal campo magnetico del pianeta) e navigano nei livelli più bassi dell’atmosfera sul campo magnetico linee. Nella mesosfera, queste particelle extraterrestri caricano le molecole di gas locali, creando composti potenzialmente pericolosi chiamati ossidi di azoto e ossidi di idrogeno. Gli scienziati sapevano già che questi ossidi generati dall’aurora possono consumare l’ozono , un gas blu pallido che si trova naturalmente nell’atmosfera terrestre, ma non hanno mai capito fino a che punto. Un team di ricercatori internazionali ha studiato una singola aurora protonica isolata apparsa sulla Terra il 22 giugno 2015. Utilizzando i dati della Stazione Spaziale Internazionale, oltre a vari altri rivelatori di onde elettromagnetiche satellitari e terrestri, il team ha misurato il numero di particelle cariche sull’aurora e la quantità di ozono che si è esaurito al di sotto di essa. Il team ha scoperto che, entro un’ora e mezza dall’apparizione dell’aurora, un buco largo quasi quanto il Grand Canyon si era aperto nello strato di ozono della mesosfera, direttamente sotto l’aurora. Questa è stata una quantità di distruzione dell’ozono molto maggiore di quanto il team avesse previsto nelle simulazioni, tuttavia, hanno aggiunto, il buco dovrebbe guarire naturalmente e non causare un calo a lungo termine dell’ozono nella mesosfera. La scoperta è significativa, poiché si pensa che l’esaurimento dell’ozono nella mesosfera alteri il clima nei livelli più bassi dell’atmosfera in modi che gli scienziati non comprendono del tutto. Secondo gli autori dello studio, questa ricerca dovrebbe aiutare a chiarire quegli effetti a cascata.