Titanic: finalmente identificato il misterioso “oggetto” scoperto vicino al relitto

La causa di uno sconcertante “blip” sonar che non è stato identificato per 26 anni è stata finalmente risolta. Notato per la prima volta nel 1998 dal subacqueo del Titanic PH Nargeolet, il blip è stato visto vicino al relitto del Titanic a 2.900 metri (9.514 piedi) di profondità nell’Oceano Atlantico settentrionale. Inizialmente si sospettava che indicasse il relitto di un secondo naufragio ma la spedizione di OceanGate del 2022 vicino al relitto ha permesso di scoprire la verità sulla sua origine.

“Non sapevamo cosa avremmo scoperto”, ha detto in un comunicato stampa l’esploratore veterano PH Nargeolet, che per primo ha individuato il punto dal quale proveniva l’oggetto. “Sul sonar, questo avrebbe potuto essere un numero qualsiasi di cose, incluso il potenziale che fosse un altro naufragio. Ho cercato la possibilità di esplorare questo grande oggetto apparso sul sonar tanto tempo fa”. OceanGate Expeditions ha inviato equipaggi in un sommergibile per documentare le condizioni del Titanic. Durante uno dei viaggi di quest’anno, un team che includeva Nargeolet ha verificato l’anomalia vicino al leggendario relitto. Come mostra il video sopra, non si trattava di un altro naufragio. Invece, il team ha scoperto un’inaspettata formazione vulcanica a una profondità di 2.900 metri (9.514 piedi) che secondo Nargeolet “brulicava di tanta vita”. OceanGate lo ha chiamato Nargeolet-Fanning Ridge, dal nome del subacqueo veterano e specialista di missione Oisín Fanning.

Insomma una vera e propria barriera corallina nelle profondità oceaniche. “Siamo sbalorditi dalla diversità e dalla densità di spugne, coralli bambù, altri coralli d’acqua fredda, aragoste tozze e pesci che prosperano a 2900 metri di profondità nell’Oceano Atlantico settentrionale”, ha affermato Steve W. Ross, capo scienziato di OceanGate Expeditions, in un comunicato stampa. Ross, che è anche professore di ricerca presso il Center for Marine Science della University of North Carolina, Wilmington, ha aggiunto: “Scoprire questo ecosistema precedentemente sconosciuto offre anche l’opportunità di fare un confronto con la biologia marina sul Titanic e nei dintorni”. La vita trovata in questa barriera corallina naturale potrebbe differire da quella che ora prospera sulla vicina barriera corallina artificiale che è diventata il Titanic. (Immagini tratte dai video della spedizione OceanGate).

https://www.youtube.com/watch?v=fx_NfzR-PKI