Egitto: scoperto un tempio dove si praticava un culto sconosciuto

Nel tempio si praticava il culto dei falchi, oltre ad altri rituali che uniscono la tradizione egizia a quella dei Blemi, alcuni nomadi di origine nubiana che dominarono la regione del Mar Rosso tra il IV e il VI secolo d.C.

Un team internazionale di archeologi ha scoperto nell’antico porto greco-romano di Berenike, fondato nel III secolo a.C. sulle sponde egiziane del Mar Rosso, un complesso religioso di epoca romana associato a un culto fino ad allora sconosciuto dei falchi. Ad annunciarlo è stata l’Università di Barcellona in un comunicato. Secondo l’istituzione, durante gli scavi effettuati all’interno del Complesso Nord, come è noto il sito, è stato individuato un tempietto di tradizione egizia, adattato al sistema di credenze e pratiche rituali dei blemi, un gruppo nomade di origine nubiana che dominò la regione tra il IV e il VI secolo. All’interno del Santuario dei Falconi (così è chiamato il tempio), gli archeologi hanno scoperto una serie di iscrizioni dedicate agli antichi sovrani dei blemi, oltre a offerte con arpioni e una serie di statue cubiche, 15 falchi, la maggior parte decapitati; il tutto depositato all’interno del recinto. Sebbene nella Valle del Nilo fossero già state trovate sepolture di falchi a scopo religioso, oltre a culti e rituali a loro dedicati, è la prima volta che si osserva una massiccia sepoltura di questi uccelli all’interno di un tempio, che nel caso di Berenike, sono stati depositati con uova, un’altra scoperta senza precedenti come specificato da Joan Oller, coautrice della ricerca, pubblicata sull’American Journal of Archaeology.


Un altro degli elementi che ha catturato l’attenzione degli scienziati è stata una curiosa stele in cui sono fornite indicazioni sulle attività di culto: “È improprio bollire una testa in questo luogo“, recita l’iscrizione, che vieta di trattare parti del corpo di animali all’interno del tempio, attività considerata profana. Per Oller, gli elementi fin qui individuati indicherebbero la pratica di un’attività rituale che unisce aspetti della tradizione egizia e dei blemi, amalgamati su basi teologiche forse legate al culto del dio Khonsu. “Questi risultati estendono le nostre conoscenze su questa popolazione semi-nomade del deserto arabo egiziano alla fine dell’Impero Romano“, ha detto.