In team internazionale di ricercatori, sotto la guida dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), ha proposto la costruzione di un nuovo telescopio in grado di rilevare lampi di raggi gamma molto antichi. Tale progetto è stato anche pubblicato sulla rivista Nature Astronomy.
Come riportato dalla fonte ANSA, Sergio Campana, ricercatore italiano al comando dello studio, ha così commentato la proposta: “Le sorgenti rivelate da Hugo e non viste invece da Vro sarebbero con grande probabilità lampi molto antichi. Abbiamo stimato che si potrebbero osservare circa 10 Grb avvenuti oltre 12,8 miliardi di anni fa e addirittura qualcuno emesso anche 13,2 miliardi di anni fa, quindi circa 500 milioni di anni dopo il Big Bang”.
Il nuovo telescopio infrarosso chiamato Hugo (High-redshift Universe GRB Observatory), che andrà a caccia di lampi di raggi gamma antichissimi, presenta 3-4 metri di diametro e si andrà ad affiancare al già esistente Versa Rubin Observatory (Vro), costruito in Cile (per la luce visibile) e con 8,4 metri di diametro. Entrambi i telescopi verranno utilizzati per scrutare e fare una distinzione tra i lampi vicini, ma deboli, rispetto a quelli emanati più di 12 miliardi di anni fa.
I lampi nelle frequenze dei raggi gamma sono degli eventi straordinariamente ricchi di energia, a tal punto da soggiogare ogni altro tipo di sorgente di elevata energia nel cielo.