L’impronta più antica risale a quasi 9.000 anni fa e le più recenti hanno circa 1.000 anni.
Centinaia di antiche impronte trovate su una spiaggia nel Merseyside rivelano che lupi, linci e cinghiali vagavano per l’area insieme agli esseri umani prima di un importante declino della biodiversità. Lo studio rivela come l’ambiente costiero si sia trasformato nel corso di migliaia di anni, quando il livello del mare è aumentato rapidamente e gli esseri umani si sono sistemati permanentemente vicino all’acqua. Gli esperti dell’Università di Manchester hanno scoperto che l’area vicino al litorale moderno di Formby era un centro di attività umana e animale nelle prime migliaia di anni dopo l’ultimo periodo glaciale. Era un tale hotspot di biodiversità con grandi pascoli e predatori che è stato soprannominato “Serengeti dell’Europa nord-occidentale”. Il tratto sabbioso della costa nord-occidentale dell’Inghilterra è già noto per ospitare una delle più grandi collezioni di tracce di animali preistorici sulla Terra.
Le impronte registrano un periodo chiave nella storia naturale della Gran Bretagna dal Mesolitico al Medioevo (da 9.000 a 1.000 anni fa). Mostrano che quando i livelli globali del mare sono aumentati rapidamente dopo l’ultima era glaciale, gli esseri umani facevano parte di ricchi ecosistemi intertidali insieme a uri, cervi rossi, caprioli, cinghiali e castori, così come i predatori lupo e lince. Nelle società basate sull’agricoltura che seguirono, le impronte umane dominano il periodo neolitico. Successivamente si nota un sorprendente calo della ricchezza di grandi specie di mammiferi.