Nessun rischio per la salute umana, anche se i danni all’atmosfera sono ingenti.
La rottura dei gasdotti Nord Stream 1 e 2 ha prodotto una gigantesca nube che ora si trova sui cieli della Scandinavia ma che nelle prossime ore potrebbe raggiungere anche il nostro paese. Si tratta della coda della nube di metano che si è formata a causa della gigantesca fuga di gas che, secondo le stime, è di circa 80 mila tonnellate. L’impatto per la salute è minimo essendo notevolmente diluito nell’atmosfera anche se le conseguenze per l’ambiente sono devastanti trattandosi gas climalterante, ovvero che aggrava le conseguenze dei cambiamenti climatici.
Notevoli sono i rischi per la salute degli animali che si trovano a sorvolare l’area zona che potrebbero intossicarsi inalando le alte quantità di gas concentrato nell’aria mentre sono da escludere i possibili danni agli ecosistemi acquatici. Il metano, infatti, è un gas poco solubile in acqua e che tende a volatilizzarsi presto in atmosfera. Secondo il direttore dell’Agenzia danese per l’energia le perdite ammonterebbero a circa 14 milioni di tonnellate di CO2, una quota parti al 32% delle emissioni annuali del paese. L’Agenzia federale dell’ambiente tedesca ha invece calcolato che le perdite causeranno l’emissione di circa 7,5 milioni di tonnellate di CO2 ovvero l’1% delle emissioni annuali della Germania. L’Agenzia ha inoltre aggiunto che non sono stati installati meccanismi di chiusura delle condutture e perciò le perdite non si fermeranno fino a quando quello presente nei gasdotti non si esaurirà.