Si tratta di una scoperta davvero stupefacente, che potrà aiutare a fornire nuove informazioni sulla popolazione che li ha realizzati. Si tratta di due grandissimi murales in pietra portati alla luce nella Cina centrale: il ritrovamento è avvenuto infatti nella provincia dell’Henan e per gli esperti si tratta senza ombra di dubbio di un’opera della dinastia Song (960-1127), come confermato dagli archeologi i quali hanno affermato che si tratta dei più grandi del loro genere mai trovati nel paese. I murales, scoperti nel sito delle reliquie di Zhouqiao nella città di Kaifeng, sono distribuiti simmetricamente lungo le sponde settentrionale e meridionale sul lato est del ponte Zhouqiao.
Le loro dimensioni sono considerevoli: sono alti 3,3 metri ed è stato accertato che la lunghezza scavata del murale della riva sud è di 23,2 metri, mentre quella di quello settentrionale è di 21,2 metri. Le incisioni sui murales sono elementi considerati di buon auspicio nella cultura tradizionale cinese, come cavallucci marini, gru volanti e nuvole. Ulteriori lavori di scavo e pulizia sono ancora in corso, ha dichiarato Zhou Runshan, capo del progetto di scavo, aggiungendo che si presume che la lunghezza totale di un singolo murale sia di circa 30 metri. Si stima invece che la lunghezza totale di tutti i murales possa raggiungere anche i 100 metri e che l’area totale scolpita possa estendersi, una volta completato lo scavo, su circa 400 metri quadrati.
“In termini di scala, soggetto e stile, i murales in pietra possono rappresentare gli standard più elevati del sistema di lavorazione della pietra e il più alto livello di tecniche di intaglio durante la dinastia Song settentrionale”, ha affermato Zheng Yan, professore alla School of Arts dell’Università di Pechino. “È una scoperta importante che arricchisce e riscrive la storia dell’arte della dinastia Song”,