La sonda spaziale si è schiantata contro un asteroide con l’obiettivo di testare il primo sistema di protezione planetaria.
La NASA ha completato con successo la missione DART cioè la prima collisione tra una sonda spaziale e un asteroide con l’obiettivo di testare il primo sistema di protezione planetaria in caso di un eventuale impatto di un corpo celeste contro la Terra. Nello specifico gli scienziati hanno cercato di deviare l’asteroide lunare Dimorphos, di circa 160 metri di diametro e con una massa di 5.000 milioni di chili, cercando di cambiare la sua orbita intorno all’asteroide madre attorno al quale ruota denominato Didymos (780 metri di diametro).
Gli esperti spiegano che la sonda spaziale viaggiando a circa 6 chilometri al secondo, si sia scontrata frontalmente con Dimorphos, testando in questo modo, l’efficacia della deflessione cinetica dell’impatto. La NASA afferma che secondo i calcoli, il periodo orbitale che è di 11 ore e 55 minuti, di Dimorphos intorno a Didymos si sia ridotto di 10 minuti. L’agenzia aerospaziale statunitense dichiara che la sonda invierà immagini e dati fino all’ultimo momento prima della collisione. Successivamente gli esperti calcoleranno fino a che punto è stato deviato. Il satellite Licia invierà foto catturando i momenti successivi alla collisione. In particolare, sarà possibile osservare l’emisfero opposto di Dimorphos che DART non ha visto e saranno raccolte immagini della superficie dell’asteroide. La NASA inoltre afferma che nessuno degli asteroidi conosciuti di dimensioni superiori a 140 metri abbia attualmente “una possibilità significativa” di scontrarsi con la Terra nei prossimi 100 anni.