All’interno ancora le anfore intatte ricolme di ingredienti della dieta mediterranea.
Un relitto antico è stato scoperto al largo delle coste di Israele. Risalente ad oltre 1.200 anni fa, la nave trasportava delizie di zone lontane quando, non si sa per quale ragione, affondò al largo di Maagan Michael. Un periodo turbolento, quello nel quale la nave si inabissò, con l’impero bizantino cedeva territori alla nascente potenza islamica. Ma l’esistenza stessa della nave testimonia la persistenza del commercio in un Mediterraneo sempre più diviso. A spiegarlo è Deborah Cvikel, archeologa nautica dell’Università di Haifa e direttrice dello scavo. “I libri di storia ci dicono che in quell’epoca non esistevano commerci internazionali nel Mediterraneo. E lo testimoniavano la scoperta soprattutto di navi di piccole dimensioni, in grado di navigare lungo la costa facendo cabotaggio“, ha aggiunto. “In questo caso, invece, abbiamo scoperto un grande relitto, che crediamo fosse una nave originariamente lunga circa 25 metri con un carico di merci provenienti da tutto il Mediterraneo”.
I manufatti presenti sulla nave dimostrano un attracco a Cipro, in Egitto, in Asia Minore e probabilmente lungo la costa del Nord Africa. Le caratteristiche della costa israeliana, bassa e sabbiosa, rende i relitti più accessibili alle scoperte, soprattutto dopo tempeste particolarmente violente. Ed è quello che è accaduto a Maagan Michael, dove la scoperta è stata effettuata da subacquei dilettanti che hanno individuato un pezzo di legno che sporgeva dal fondale. Gli scavi realizzati dal team di Cvikel, ha consentito di mappare la maggior parte dello scheletro di legno, di circa 20 metri e largo cinque. Grazie a degli aspiratori gli esperti hanno ripulito la sabbia che ricopriva il relitto e portato alla luce più di 200 anfore ancora ricolmi di ingredienti di quella che oggi chiamiamo dieta mediterranea, come la salsa di pesce, olive, datteri e fichi. A bordo del relitto sono stati scoperti anche apparecchi destinati alla navigazione come delle cime e oggetti personali come pettini. Lo scavo è finanziato dalla Israel Science Foundation, dalla Honor Frost Foundation e dall’Institute of Nautical Archaeology della Texas A&M University.