Si tratta di un meteorite che si è frammentato in tre parti ed un altro oggetto caduto in precedenza.
Un nuovo primato quello raggiunto dalla sonda InSight della Nasa che ha registrato le onde sismiche ed acustiche derivanti dall’impatto di un meteorite su Marte. Si tratta della prima volta che una sonda riesce a catturare un evento di questo tipo su un pianeta extraterrestre. I crateri prodotti dall’impatto sono stati individuati successivamente grazie alle immagini riprese dal Mars Reconnaissance Orbiter (MRO) che ha sorvolato l’area. “Sono trascorsi tre anni da quando InSight ha atteso di registrare un impatto, quei crateri sono bellissimi“, ha spiegato Ingrid Daubar della Brown University, coautrice del lavoro e specialista di impatti sulla superficie di Marte. Un periodo di attesa che ha stupito gli scienziati che si chiedevano come mai non venissero registrati impatti di asteroidi nonostante la relativa vicinanza del pianeta rosso con la Fascia Principale degli Asteroidi e la quasi assenza di atmosfera, il cui spessore è dell’1% rispetto a quella terrestre. Il primo dei tre oggetti è stato registrato il 5 settembre del 2021 quando è entrato in atmosfera per dividersi in tre parti che hanno prodotto un cratere ciascuno.
I dati, sono stati pubblicati su Nature Geoscience da un team di scienziati guidato da Raphael Garcia dell’Istituto superiore dell’aeronautica e dello spazio (Isae-Supaero) di Tolosa, in Francia. I ricercatori hanno analizzato i dati registrati dal sismometro dal lander InSight (Interior exploration using Seismic Investigations, Geodesy and Heat Transport) e identificato le onde sismiche ed acustiche dei quattro impatti. Usando i tempi di arrivo delle onde, gli scienziati sono risaliti al luogo di impatto degli asteroidi, dove hanno richiesto le immagini del MRO che ha confermato i tre eventi su quattro. L’orbiter ha usato la Context Camera in bianco e nero per catturare le tre macchie scure sulla superficie. Dopo aver registrato queste macchie, il team di scienziati ha usato la fotocamera High-Resolution Imaging Science Experiment, o HiRISE, per ottenere un primo piano a colori dei crateri. Questi ultimi possono rappresentare delle utili fonti di informazioni sulle caratteristiche dell’atmosfera del pianeta e della sua superficie.