L’Arabia Saudita proiettata verso il futuro, se così si può dire; a quattro anni dall’autorizzazione alle donne di poter guidare una macchina, queste potranno, dall’anno prossimo, viaggiare persino nello spazio.
Un vero “evento di portata storica”, come afferma la Commissione spaziale locale, che in una nota diffusa spiega: “Il programma, che è parte integrante dell’ambiziosa Vision 2030 del Regno, invierà astronauti sauditi nello spazio per aiutare a servire meglio l’umanità. Uno degli astronauti sarà una donna saudita, la cui missione nello spazio rappresenterà una prima volta storica per il Regno”. Ma cos’è il programma Vision 2030? Lo spiega il sito locale Ar.Vogue.me: “Nell’ambito del progetto Vision 2030 presentato dal principe ereditario saudita Mohammed bin Salman, il Regno dell’Arabia Saudita mira a una maggiore integrazione delle donne nella forza lavoro del paese e a rafforzare la loro posizione e il loro ruolo nel raggiungimento di questa visione a tutti i livelli”.
E continua: “Il Regno continua a lavorare attivamente per promuovere la scienza e la tecnologia e nel contesto del rafforzamento della sua posizione nella corsa allo spazio, giovedì l’Autorità spaziale saudita ha annunciato il lancio del programma del Regno per gli astronauti e un piano per lanciare il primo volo nel 2023, con a bordo la prima donna astronauta saudita”.
Nora al Matrooshi, questo il nome della donna araba che è in assoluto la prima a unirsi al mondo degli astronauti, sarà affiancata da Al Neyadi che sarà a sua volta il primo astronauta arabo a imbarcarsi in una missione a lungo termine verso la Stazione Spaziale Internazionale. In questo modo l’Arabia Saudita sarà il secondo Paese arabo ad inviare astronauti in missione dopo gli Emirati Arabi Uniti che agiranno in collaborazione con la NASA e SpaceX partendo nella primavera del 2023.