Il cambiamento climatico fa molti danni all’ambiente, modificando anche stili gli di vita degli animali con conseguenze spesso nefaste; come ciò che sta accadendo alla balena franca australe, animale in via di estinzione che vive al largo della costa meridionale dell’Australia. Secondo uno studio che dura da molti anni, questo animale avrebbe allungato i tempi del parto; non più ogni tre anni ma ogni quattro o cinque.
Lo studio, condotto dalla Curtin University, sostiene che l’aumento degli intervalli tra i parti è da collegarsi proprio ai cambiamenti climatici. Claire Charlton, ricercatrice principale, spiega: “È fondamentale capire in che modo il cambiamento climatico e le attività umane possano avere un impatto sulla loro sopravvivenza in corso”.
Leggiamo poi su uk.Whakes perché è così importante cercare di salvare questi mammiferi: “Il recupero delle grandi balene è fondamentale per combattere il cambiamento climatico e salvare il nostro futuro. La ricerca emergente dimostra che le balene agiscono come ingegneri dell’ecosistema e forniscono i nutrienti tanto necessari al fitoplancton, minuscole piante oceaniche che creano almeno il 50% del nostro ossigeno, sequestrano ogni anno centinaia di migliaia di tonnellate di carbonio e forniscono una base per la catena alimentare marina leader ad abbondanti stock ittici. Abbiamo bisogno delle balene franche per sopravvivere, il nostro futuro dipende da questo”.
Ma come può il cambiamento climatico influire sulla frequenza della gravidanza, e quindi del parto, di questo animale? Alcuni esperti provano a dare una spiegazione sulla difficoltà nel riprodursi della balena franca australe, sostenendo che gli esemplari spesso restano impigliati negli attrezzi da pesca e il vivere continuamente con accanto con grosse navi, causerebbe uno stress tale da avere un impatto negativo sulla loro capacità di riprodursi. La speranza è che le cose non precipitino e che si possa fare ancora qualcosa.