Scoperte mummie di persone brutalmente assassinate in Cile: hanno almeno 1000 anni

Assassinate a sangue freddo. Questo sarebbe accaduto a due delle tre persone i cui corpi mummificati sono stati trovati e riportati alla luce in Cile. L’analisi delle mummie ha permesso di datarle a circa un migliaio di anni fa mentre osservandole e studiandole con attenzione è stato possibile effettuare una ricostruzione riguardante le cause del loro decesso che, secondo gli esperti, sarebbe avvenuto per mano di altri. Il primo, in particolare, sarebbe stato colpito alla testa per poi essere pugnalato mentre il secondo avrebbe subito un violento trauma al collo incompatibile con la vita.

Il team è potuto arrivare a queste conclusioni grazie alla zona nel quale le mummie sono state trovate, che ne ha garantito un pressochè perfetto stato di mummificazione. Si tratta infatti di un ambiente secco e freddo, privo di condizioni estreme, che di fatto ha ‘bloccato’ il processo di decomposizione che senza queste condizioni va ad eliminare tessuti molli ed organi. Invece in questo caso gli esperti hanno potuto senza ombra di dubbio ricostruir le dinamiche del decesso di queste tre persone, grazie all’eccezionale stato di mantenimento dei corpi. Del resto in Sud America non di rado vengono scoperte nuove mummie in ottimo stato di conservazione e molte di essere si trovano oggi custodite in vari musei, in particolare in Svizzera ed in Germania.

Tornando alla ‘storia di queste mummie si ritiene che uno di essere fosse un antico pescatore della cultura Arica, dati gli attrezzi da pesca rinvenuti accanto a lui mentre le altre due mummie, una delle quali di sesso femminile (la donna sarebbe morta per cause naturali), provenivano nella regione peruviana nord-occidentale di Arequipa. Per comprendere le cause della morte, sono state effettuate scansioni di tomografia computerizzata (TC).