Uno degli animali più simpatici e spesso bistrattati dall’uomo è l’asino; da sempre accanto a noi utilizzato come animale da soma, caricato da pesi, viene definito cocciuto e testardo. Ma forse non tutti sanno che in realtà è un animale molto intelligente.
Un animale che l’uomo tiene vicino a sé da secoli, pare da circa7000 anni, almeno è quanto emerso da uno studio pubblicato su Science. La ricerca è stata condotta da un gruppo internazionale di esperti guidato dal Centro nazionale della ricerca scientifica (Cnrs) francese con la partecipazione dell’Università Statale di Milano, il Museo delle Civiltà di Roma e la Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza.
È emerso così, analizzando il DNA di 207 asini moderni provenienti da tutti i continenti, 31 asini antichi e 15 selvatici, una banca dai enorme, che l’addomesticamento dell’asino è avvenuto intorno al 5.000 a.C in Africa, proprio nel periodo in cui il nasceva il Sahara così come lo conosciamo oggi.
Quindi intono al al 5.000 a.C quando il Sahara iniziava a inaridirsi, si è guardato all’asino come un valido ed efficiente mezzo di trasporto per merci e persone su terreni difficili. Successivamente, circa 2.500 anni più tardi, l’animale è uscito dall’Africa ed è, iniziata la sua diffusione in Europa e Asia.
Leggiamo sullo studio: Gli asini sono stati importanti per l’uomo per migliaia di anni, essendo la principale fonte di lavoro e di trasporto per molte culture. A differenza dei cavalli, poco si sapeva sull’origine e l’addomesticamento degli asini”.
E ancora: “Abbiamo trovato una forte struttura filogeografica negli asini moderni che supporta un singolo addomesticamento in Africa 5000 a.C., seguito da ulteriori espansioni in questo continente e in Eurasia e infine tornando in Africa. Scopriamo un lignaggio genetico precedentemente sconosciuto nel Levante 200 a.C., che ha contribuito ad aumentare l’ascendenza verso l’Asia”.